Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Riceviamo e pubblichiamo
AVETRANA - Michele Misseri lo zio di Sarah Scazzi che si è autoaccusato di aver ucciso la nipote quindicenne e di averla violentata subito dopo morta, è comparso davanti al Gip del tribunale di Taranto per l’interrogatorio di garanzia. L’uomo davanti al Gip Martino Rosati ha ricostruito quello che è successo lo scorso 26 agosto: “Lei è arrivata da sola davanti alla cantina, si è affacciata e mi ha detto, zio sono tornata. Io l’ho invitata ad entrare e ho cominciata a toccarla, lei si è ribellata. A quel punto ho preso la fune del trattore e l’ho strangolata”.[MORE]
Questo, secondo il racconto dell’uomo, quanto successo nella cantina della famiglia Misseri, ad un tiro di schioppo dalla casa di Sara e con molta probabilità a due passi da dove la cugina Sabrina, figlia di Michele e l’amica Mariangela aspettavano la quindicenne per andare a mare. Ma i dubbi su quanto successo il pomeriggio del 26 agosto sono ancora tanti. Il primo: Sarah si sarebbe lamentata dello zio proprio con la cugina Sabrina ma si è infilata da sola nella cantina l’uomo che l’avrebbe poi uccisa. Per quale motivo? Cosa le ha detto Misseri per convincerla?
Tanti dubbi ancora da chiarire per il Gip tarantino che per questo motivo ha convalidato il fermo lasciando l’uomo in isolamento e senza possibilità di colloquio, perché come ha spiegato nelle oltre quattro pagine di ordinanza: “Anche per questo è necessario che non parli con i familiari perché sarebbe elevatissimo il rischio di concertazioni di difese posticce e fuorvianti”. L’uomo nel suo racconto ha anche ammesso di aver palpeggiato altre volte la nipote. Le avance di zio Michele su Sara sono cominciate intorno alla metà del mese di agosto. Quindi almeno un paio di altre volte “il mostro” avrebbe tentato di fare pesanti avance alla giovane nipote.
E per quelle volte che l’avrebbe palpeggiata, Misseri avrebbe regalato dei soldi alla nipote, tanto che la stessa Sara avrebbe fatto questa confidenza alla madre Concetta.