Autonomie locali: le manovre di finanza pubblica hanno comportato un calo di risorse
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VENEZIA, 28 APR - Tra il 2010 e il 2017 le manovre di finanza pubblica a carico delle autonomie locali hanno comportato una contrazione delle risorse disponibili pari a 22 miliardi di euro. [MORE]
Lo segnala la Cgia di Mestre che sottolinea come i più colpiti siano stati i Comuni, con un taglio che nel 2017 ha toccato gli 8,3 mld. Alle Regioni a Statuto ordinario le minori entrate si sono stabilizzate sui 7,2 mld. Salvate dagli italiani con la bocciatura del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, le Province, invece, hanno subito una diminuzione delle risorse pari a 3,5 mld, mentre le Regioni a Statuto speciale formalmente non hanno sopportato alcuna contrazione, anche se lo Stato centrale ha imposto loro di accantonare ben 2,9 mld di euro.
I dati, elaborati dall’Ufficio studi della Cgia, spiega l'associazione degli artigiani di Mestre, si riferiscono al periodo 2011-2017. L’importo di ogni anno corrisponde ai tagli previsti rispetto al 2010. Anno, quest’ultimo, in cui il governo Berlusconi ha approvato il Decreto legge n° 78 che ha dato inizio, ricorda la Cgia, alla stagione del rigore e dell’austerità per i nostri conti pubblici.
Quindi gli amministratori hanno usato la leva fiscale, portando il conto a cittadini e imprese, e tagliato quantità e qualità dei servizi.Difficile,perciò,"rilanciare gli investimenti pubblici" necessari "per ridare fiato all' economia",dice il segretario Cgia,Mason
Fonte immagine: economia.leonardo.it
Alessia Panariello