Attentato a Berlino: tunisino di 40 anni un possibile complice
Estero Lazio

Attentato a Berlino: tunisino di 40 anni un possibile complice

mercoledì 28 dicembre, 2016

AMSTERDAM – 28 DICEMBRE. La procura generale tedesca, secondo la Bild, ha reso noto di aver arrestato un 40enne tunisino, sospettato di essere un fiancheggiatore di Anis Amri. L'attentatore di Berlino aveva memorizzato nella sua rubrica il numero di telefono del presunto complice, "Nel corso delle indagini alcuni elementi hanno indicato che l'uomo potrebbe essere stato coinvolto nella preparazione dell'attacco terroristico. E così ne è stato deciso l'arresto", sono state le parole della procura generale.

Alle 13.20 di oggi la Polizia di Stato, attraverso Twitter, ha pubblicato una foto che ritrae le prime immagini di Anis Amri Nuova alla Stazione ferroviaria Porta Nuova di Torino, risalenti al 22 dicembre 2016 alle 22.14. Amri sarebbe arrivato a bordo di un treno regionale della linea Sfm3 del Servizio Ferroviario Metropolitano, che rappresenta il collegamento tra Bardonecchia e Torino. Da qui il 24enne sarebbe ripartito per Milano.

Nel frattempo, nuovi preoccupanti elementi emergono dalle indagini che le forze coordinate di polizia di Francia, Germania, Italia e Olanda stanno conducendo per comprendere in pieno gli spostamenti che l'autore della strage di Berlino ha compiuto dopo l’attentato.

L’emittente francese Bmftv ha reso noto che Amri ha raggiunto la Francia passando dall’Olanda, esattamente dalla stazione di Slotedijk – Amsterdam - salendo a bordo di un autobus Flixbus in direzione di Lione, nel Sud-Est della Francia, dove le videocamere della stazione Part Dieu lo hanno immortalato.
La fonte di queste informazioni sarebbe la polizia olandese, che ha messo in evidenza come il giovane tunisino, nella notte di mercoledì scorso, abbia scelto la compagnia di autobus tedesca per proseguire la sua fuga verso l’Italia, dove poi è stato bloccato – e ucciso - dai due agenti italiani.

Questo, pur facendo ulteriore chiarezza sui movimenti del 24enne tunisino dopo l’attentato, aggiunge l’Olanda tra gli Stati coinvolti in questa vicenda, rende ancora più urgente un rafforzamento delle forze di intelligence di Paesi centrali dell’Europa.
Inoltre le indagini sono ancora ad una fase embrionale per quel che concerne i reali obiettivi degli spostamenti di Amri, perché non è ancora chiaro quale fosse la sua meta – alcuni sostengono che fosse la Sicilia dove si sarebbe radicalizzato durante la permanenza in carcere – né quali siano stati i supporti operativi che lo hanno aiutato nella breve fase di latitanza.

Da chiarire nei prossimi giorni saranno soprattutto i rapporti con il nipote arrestato ieri in Tunisia, insieme ad altre due persone, che ha dichiarato durante l’interrogatorio di essere stato convinto dallo zio a raggiungerlo in Germania per arruolarsi in una cellula tedesca dell'Isis, insieme ad altre tre persone.[MORE]

 

Carlo Giontella

 

Immagine da Lavocedeltrentino.it


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