Attacco nel Gargano, l'allarme di Roberti: "Quella di Foggia non è mafia di serie B"
Cronaca Puglia

Attacco nel Gargano, l'allarme di Roberti: "Quella di Foggia non è mafia di serie B"

giovedì 10 agosto, 2017

FOGGIA, 10 AGOSTO - Quella di Foggia non è una mafia di serie B. All’indomani dell’agguato che ha sconvolto il Gargano e causato la morte di un boss mafioso e di altre tre persone, a parlare è il Procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti. Roberti, ai microfoni di Radio 1 Rai, ha sottolineato che troppo a lungo la criminalità foggiana è stata considerata mafia di serie B. “Le faide tra clan vanno avanti da trent’anni, ci sono stati 300 omicidi e l’80% è rimasto impunito”, ha aggiunto il magistrato. [MORE]

"Oggi - ha spiegato Roberti - lo scontro si è acceso attorno al traffico di stupefacenti, in particolare di droghe leggere dall'Albania. Un affare colossale che scatena gli appetiti dei clan e che investe, partendo dal foggiano, tutta la dorsale adriatica fino all'Europa. La mafia foggiana è una costola della camorra napoletana. Negli ultimi tempi sono state rafforzate le strutture investigative sul territorio e credo che si procederà oltre. Ad aprile scorso è stata aperta una sezione del Ros a Foggia che mancava, la Procura distrettuale di Bari si prodiga moltissimo per coordinare le indagini".

"Naturalmente bisogna fare di più, anche sul piano della cooperazione internazionale per frenare i fiumi di droghe leggere che arrivano dall’Albania, perché sono quelli che stanno scatenando la faida. Siamo andati in Albania nei mesi scorsi a chiedere cooperazione, abbiamo incontrato a Roma il Ministro degli Interni albanese che ha promesso maggiore collaborazione. Bisogna vincere l'omertà e per farlo bisogna creare una cultura della legalità che in quel territorio è ancora molto latente. Il Procuratore capo di Bari, Giuseppe Volpe, fa benissimo a invocare maggiore collaborazione da parte dei cittadini", ha dichiarato ancora il Procuratore nazionale antimafia.

"Naturalmente per avere collaborazione bisogna dimostrare che si incide efficacemente con le indagini e per questo - ha proseguito Roberti - servono più presidi di polizia, più professionalità nelle forze di polizia. Bisogna mandare in quel territorio il meglio delle professionalità investigative, lo ha detto recentemente il Presidente della Commissione Antimafia e io lo condivido perché si tratta di una priorità. Non c'è dubbio che il contrasto alla criminalità foggiana sia una priorità assoluta, allora bisogna mettere in campo il meglio delle risorse”.

Roberti ha anche evidenziato l’assenza delle istituzioni comunali, in alcune occasioni, nella lotta alla criminalità locale: "Nell'ultimo processo importantissimo che si è celebrato a Foggia, condotto dalla Procura Distrettuale di Bari per una catena enorme di estorsioni, purtroppo non si è registrata la partecipazione della società civile. Il Comune di Foggia non si è nemmeno costituito parte civile del processo e questo è un segnale estremamente negativo che va stigmatizzato”.

Dall’inizio dell’anno sono diciassette gli omicidi registrati nel foggiano. Il governatore della Puglia Michele Emiliano parla di “fatto gravissimo”, mentre per l’associazione Libera l’agguato “è la dimostrazione che siamo davanti a una guerra da tempo sottovalutata”. Tutti temi che saranno al centro della prossima riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal ministro Minniti e convocata proprio a Foggia per le 16.00 di questo pomeriggio.

Claudio Canzone

Fonte foto: leggo.it


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