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ROMA, 2 LUGLIO 2013 - Attese fuorilegge di mesi o anni. Il decreto 124/98 prevede facilitazioni che nessuna Asl applica. “Cardiologo, oculista, urologo: primo appuntamento disponibile fuori tempo massimo. La situazione non cambia per le radiografie, la Tac, l’esofagogastroduodenoscopia. La situazione sanitaria della Capitale è al collasso”. Lo segnala il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “se Roma piange la provincia non ride. Per l’ecodoppler nell’ospedale di Tivoli passano più di 8 mesi; la Asl Roma G ha le liste di attesa più lunghe del Lazio ma anche la Roma H, quella dei Castelli, e la F, di Bracciano, non scherzano”.
E inanella numeri e date Maritato, per evidenziare le difficoltà incontrate dai cittadini alle prese col sistema sanitario regionale. “L’assurdo – spiega il presidente – è che pagando si accelera, si scavalcano tutti, si può essere visitati il giorno dopo la prenotazione ricorrendo all’intramoenia, ovvero le prestazioni eseguite in libera professione intramuraria. Gli specialisti visitano pazienti che se lo possono permettere dentro l’ospedale o in strutture convenzionate, ricevendo in cambio un onorario che versano in parte all’azienda di appartenenza. Di questi tempi una vera assurdità. Ė un istituto introdotto dalla riforma sanitaria negli anni Novanta che oggi, alla luce di quanto avviene con le liste di attesa, la qualità delle prestazioni, le condizioni in cui versa la sanità regionale, va assolutamente rivisto, ne va dell’universalità del diritto alla salute”.
(notizia segnalata da Ufficio Stampa AssoTutela) [MORE]