Ars: minacce al presidente della commissioni Affari Istituzionali
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PALERMO, 4 SETTEMBRE 2013 - Una lettera di minacce, ieri, e' stata recapitata al presidente della commissione Affari istituzionali dell'Assemblea regionale siciliana, Marco Forzese, nei suoi uffici di Palazzo dei Normanni.
" Non ne possiamo piu', ora basta. Con la tua politica hai travalicato ogni limite. O ti fermi tu o saremo noi a fermarti e saranno guai per te e la tua famiglia", recita il testo della missiva, che e' firmata "i tuoi nemici" e reca la data del 27 agosto, il giorno successivo all'ultima seduta della commissione che, grazie all'astensione di Forzese, esponente dei Democratici riformisti per la Sicilia, aveva ratificato le nomine decise dal govero regionale ai vertici dell'Irsap, l'istituto per le attivita' produttive.
A questa vicenda Forzese collega di primo acchito le minacce, denunciate alla Digos. Ne e' stato informato anche il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. La lettera, ha specificato Forzese nella sua denuncia, porta un francobollo con l'immagine di Papa Francesco, ma non ha un timbro postale. Il che fa supporre che sia sia stata recapitata a mano, rileva il presidente della commissione, che comunque non vuole anticipare alcuna conclusione e dice di attendere i risultati delle indagini.
Forzese ho ricevuto la lettera quando si e' recato nel suo ufficio per riconvocare la commissione, cui spetta tra l'altro, l'esame delle norme attuative della riforma che ha abolito le province per sostituirle con consorzi di Comuni. Nell'ultima seduta, i nove deputati presenti, tutti contrarsi alla ratifica delle nomine dell'Irsap, si erano autosospesi dalla commissione, in polemica con Forzese. Cio' nonostante, secondo il presidente l'organismo puo' comunque essere convocato e dopo quattro sedute a vuoto per assenza dei componenti, questi possono essere censurati, ed eventualmente sosituiti, dal presidete dell'Ars.
"Capisco che la politica ha toccato un fondo squallido. Mi chiedo se ne valga la pena o meno", ha commentato Forzese.
Michela Franzone[MORE]