Arriva con Star Comics la teletecnopatia di Livewire
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Roma, 5 febbraio 2020 - Introspezione psicologica, vibrante coinvolgimento emotivo, dinamiche sequenze di azione sin dalle prime pagine e davvero una sorprendente connotazione del personaggio Amanda McKee, conosciuta nell’universo Valiant come Livewire.
Inevitabile dire subito bravi ai diversi autori che, grazie a Star Comics, hanno permesso al pubblico italiano di apprezzare questa tecno-eroina dotata di super poteri teletecnopatici.
È, infatti, con questa dotazione che Livewire riesce ad avere accesso ad ogni diavoleria digitale e, ovviamente, a tenerla sottocontrollo, non certo però per scopi malevoli. Anzi tutt’altro.
E la dimostrazione è evidente già dalle tavole del primo arco narrativo – “Ricercata” – con cui l’eccellente Raul Allen ci offre una costruzione delle tavole, tutte estremamente dinamiche, in cui viene fuori l’anima salvifica del personaggio.
Un personaggio combattuto interiormente, ma che empaticamente riesce a prendere il lettore al punto da fargli percorrere tutti quei sensi di colpa che Livewire sente di avere per le vicende che ne hanno caratterizzato – e ne continueranno a caratterizzare – il proprio processo di maturazione.
Nessuno scampo quindi per chi deciderà di seguire questa serie che, già nel secondo volume – “Guardiana” – vede l’eroina psiota addentrarsi in indagini riguardanti il Programma di istruzione e sicurezza per psioti, al fine di tutelare bambini e giovani con poteri che non sanno gestire.
Un comic, tra l'altro, quasi profetico anche perché apre a riflessioni sulla dittatura dei media e di come questa condizioni le persone, favorendo la distorsione di avvenimenti e generando modelli di comportamento che, in molti casi, conducono anche a forme di isteria.
Doveroso l’accenno agli autori che vedono elevarsi l’ottima prova alle sceneggiature di Vita Ayala e le tavole, decisamente preziose, sia del già citato Raul Allen, che di Kano.
Maurizio LOZZI