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ROMA, 15 MAGGIO 2014 - La Camera dei Deputati ha votato sì alla richiesta di autorizzazione all’arresto per Francantonio Genovese, deputato del Pd: 371 voti favorevoli contro 39 contrari (provenienti per lo più da Forza Italia e Ncd). Tredici deputati si sono astenuti.
Il tutto dopo un tira e molla al limite dell’esasperazione che ha contraddistinto gli ultimi giorni. Da un lato il M5S a fare pressione affinché si votasse il prima possibile, e che allo stesso tempo accusava il Pd di voler evitare il voto, dall’altro una parte dello stesso Pd che, seppur favorevole all’arresto, era inizialmente tentato a temporeggiare in modo da convocare la conferenza dei capigruppo.
A porre fine ad ogni polemica e diatriba e a dissolvere ogni dubbio è intervenuto, a gamba tesa, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il quale spiazzando tutti ha comunicato nel primo pomeriggio che «il Pd chiede di votare subito, oggi stesso, per l’arresto di Genovese con il voto palese». Insomma, poco chiacchiere ed il premier taglia corto sulla faccenda. D’altronde, come detto, sulla sostanza del voto non ci sono mai stati dubbi.
Lo scorso 7 maggio, infatti, la Giunta per le autorizzazioni della Camera aveva dato il suo pieno, anche se non unanime, assenso all’arresto del siciliano Francantonio Genovese, bocciando con 12 voti contro 5 l’istanza del relatore Antonio Leone di respingere la richiesta di custodia cautelare pervenuta dalla Procura di Messina. Nella fattispecie i voti favorevoli erano giunti dal Pd, M5S e Sel.
Anche quest’oggi prima della seduta di voto la volontà di voto del Pd è stata nuovamente espressa dal vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani: «Abbiamo votato in giunta con chiarezza per l’arresto di Genovese, non abbiamo cambiato idea».
Ad ogni modo sullo sfondo di tutta questa vicenda vi è l’avvicinarsi delle elezioni europee e dunque ogni pretesto è buono per fare campagna elettorale, a prescindere dai protagonisti. Le diverse ragione avanzate, infatti, da M5S e Pd convergono comunque nel voler dare la migliore immagine all’elettorato.[MORE]
In mezzo, ma non di certo vittima, vi è Francantonio Genovese, ex sindaco di Messina, ex segretario regionale del Partito Democratico, e dal 2007 deputato alla Camera, accusato di associazione per delinquere a peculato, truffa, riciclaggio, falso in bilancio. In caso di voto favorevole dell’aula Francantonio Genovese si costituirà nella città di Messina, dove sta aspettando la decisione della Camera. Tanto basta, o dovrebbe bastare, per essere tutti d'accordo!
(Immagine da ilfattoquotidiano.it)
Giovanni Maria Elia