Arrestato il Liquidatore di "Nautilus": Accusa di Peculato e Sequestro di Beni per oltre 860mila Euro a Vibo Valentia
Cronaca Calabria Vibo Valentia

Arrestato il Liquidatore di "Nautilus": Accusa di Peculato e Sequestro di Beni per oltre 860mila Euro a Vibo Valentia

giovedì 29 febbraio, 2024

VIBO VALENTIA - Un'operazione congiunta dei finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Vibo ha portato agli arresti domiciliari il commissario liquidatore della società cooperativa "Nautilus". L'accusa è di peculato, in seguito all'emissione di un'ordinanza del giudice per le indagini preliminari.

L'indagine, che ha visto la luce dopo un meticoloso lavoro di accertamento, suggerisce che il liquidatore abbia dirottato considerevoli somme di denaro - esattamente pari all'ammontare dei beni sequestrati, 864.396 euro - attraverso movimentazioni finanziarie non giustificate. Assegni e bonifici, i mezzi utilizzati, sembrano avere beneficiato non solo il professionista stesso ma anche terzi, individuati in un'altra persona fisica e in una società legata al nucleo familiare dell'indagato.

Il quadro che emerge dall'inchiesta descrive il liquidatore come artefice di un sofisticato schema di appropriazione indebita: due conti correnti a nome della "Nautilus", di cui uno sconosciuto al Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso i quali venivano effettuate ingenti movimentazioni di denaro. Queste operazioni, avvenute senza alcuna rendicontazione ufficiale né documentazione di supporto, avrebbero procurato un vantaggio economico ingiusto al professionista e ai suoi associati, e, parallelamente, un significativo danno economico alla cooperativa e ai suoi creditori.

Oltre al peculato, al commissario liquidatore viene contestato di aver aggravato la crisi della società, fornendo informazioni mendaci che non corrispondono alla realtà dei fatti.

Il sequestro preventivo è stato dunque disposto per garantire la tutela dei diritti dei creditori e per impedire ulteriori dissipazioni patrimoniali, con l'indagine che continua a svolgersi sotto la direzione della magistratura vibonese. (Ansa)


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