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NAPOLI, 2 MARZO – In un operazione congiunta con la Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza, i Carabinieri del comando provinciale di Napoli, hanno scovato e tratto in arresto il boss della camorra Marco di Lauro, ricercato a livello internazionale, figlio del capo clan Paolo Di Lauro, era considerato il secondo latitante più pericoloso d'Italia dopo Matteo Messina Denaro.
Era latitante dal dicembre 2004, quando riuscì a scappare ad un blitz delle forze di polizia eseguito a Secondigliano e Scampia, noto come la “notte delle manette”, la sua cattura è da considerarsi un “grande successo dello Stato, unito nel contrasto delle organizzazioni mafiose”.
"Una fibrillazione tecnica molto importante nel primo pomeriggio" - dice il questore di Napoli Antonio DE Iesu - "uomini e donne che lavorano alla sua cattura", "si e' arrivati ad individuare il covo di Marco Di Lauro".
"Era in un appartamento modesto , e si è preoccupato dei suoi gatti quando centocinquanta uomini hanno circondato la sua casa nell'area nord di Napoli", aggiunge il generale dei carabinieri Ubaldo del Monaco. L'abitazione ubicata in via Emilio Scaglione nel quartiere Piscinola-Chiaiano, è stata circondata, al momento della cattura Di Lauro "stava mangiando un piatto di pasta con i pistacchi". Il boss era in compagnia della sua compagna che era intenta nelle faccende domestiche. "Non ci sono stati particolari momenti di tensione quando abbiamo fatto irruzione", continua De Iesu. Alla sua individuazione si e' arrivati dopo anni di intercettazioni e pedinamenti”.
Anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che fatto i complimenti alle forze dell’ordine: “Dopo l’arresto di un terrorista algerino dell’Isis, mettono a segno un’altra operazione importantissima. Nessuna tregua ai criminali” ha dichiarato il titolare del Viminale.
Su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha postato: “Complimenti alla Dda di Napoli, alla polizia, ai carabinieri e a tutti i servitori dello stato che hanno conseguito questo risultato. A tutti loro va un enorme grazie. Ancora una volta: nessuno può pensare di sfuggire alla giustizia italiana!”.
Luigi Palumbo