Area C: Pisapia, sulle contestazioni, "Comportamento indegno"
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MILANO, 11 GENNAIO 2011- Per il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, "Quella di lunedì, purtroppo non era un'assemblea. C'erano molte persone che erano venute solo per disturbare e boicottare. Credo che questo sia qualcosa di 'non degno' anche da parte dell'opposizione perché è giusto fare le critiche ma non è giusto impedire il dibattito". [MORE]
Pisapia, ha continuato, "Il confronto deve avvenire da parte di tutti i cittadini e non da parte di forze organizzate. E faremo di tutto perché questo avvenga", impegnandosi a mantenere aperto il dibattito con i cittadini milanesi, cercando di dare voce anche ai consigli di tutte le 9 zone di Milano.
Pisapia, tira in ballo anche l'opposizione, visto che alcuni esponenti del Pdl e della Lega, erano presenti nell'infuocata assemblea di lunedì scorso. Pronta è arrivata la replica da parte del capogruppo Pdl in consiglio comunale, Carlo Masseroli, che dichiarato, "Pisapia torni a girare tra la gente e non continui a vivere nel paese delle meraviglie. I milanesi non si fanno strumentalizzare dai partiti.La contrarietà all'Area C è molto diffusa e noi continueremo a raccogliere le firme".
Masseroli ha aggiunto, "C’è aria di regime. Chi è in disaccordo con il sindaco è indicato come non disposto al confronto". Incalza il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà (Pdl), "Area C sarà un’isola dove potranno recarsi solo i ricchi, che non avranno problemi a pagare 5 euro".
L'Area C, sembra aver incrinato un po' il rapporto dei milanesi con la giunta Pisapia, "Se avessimo capito che avremmo dovuto pagare per tornare a casa, non ci saremmo cascati al referendum, a saperlo prima, molti di noi non avrebbero nemmeno votato Pisapia", afferma Luca Scalmana, portavoce del comitato No Charge, il quale, però, si è definito "trasversale agli orientamenti politici".
Comunque sia, è ovvio che il centrodestra, in vista delle amministrative che a maggio rinnoveranno 115 giunte comunali lombarde, cerchi di cavalcare il suddeto malcontento che, invece, ha radici che prescindono dal colore politico.
(Fonti: Corriere della Sera, La Repubblica. Fotogramma: milano.repubblica.it)
Rosy Merola