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VALENCIA 12 GIUGNO - Il tema dell'immigrazione divide in due l'Italia. L'imbarcazione umanitaria Aquarius, con circa 630 migranti africani a bordo, gestita dalla Ong tedesca battente bandiera olandese, dopo il no di Malta e quello, non proprio inaspettato dell'Italia, resta ferma li, nel Mediterraneo, in attesa di ordini per poi approdare a Valencia.[MORE]
La linea dura del Ministro dell'Interno inizia a prendere corpo generando non poche reazioni, contrapposte, tra l'opinione pubblica e nell'establishment politico, violando anche i patti internazionali del trattato di Dublino. Alla prima emergenza migranti, dopo l'insediamento al Governo, Salvini scuote l'UE con il pugno di ferro: chiude i porti alle navi. Arriva in concomitanza il comunicato congiunto dell'operazione, del Ministro delle Infrastrutture Toninelli. Entra in gioco il Governo spagnolo che fa attraccare l'imbarcazione "della discordia" nel porto di Valenzia. La ragione umanitaria e quella politica oscillano sul piatto della stessa bilancia.
Come ha ribadito il Premier Conte al summit G7, appena conclusosi, sulla questione immigrazione l'Italia non deve essere lasciata ancora sola, l'unione europea deve necessariamente svolgere un'azione congiunta e trasparente nella gestione dei flussi migratori e dei centri di accoglienza, quest'ultimi divenuti sempre più luoghi per interessi economici anziché per interessi umanitari e dignitosi. Che l'iniziativa di una Spagna solidale oggi, sia l'esempio per un' Europa piu consapevole, nell'immediatezza, per un domani risolutore.
Nei prossimi giorni Salvini incontrerà Macron e la Cancelliera Merkel, previsto anche un suo viaggio in Libia. Vince così la sua prima partita strategica contro l'Ue, ma cosa accadrà al prossimo, ipotetico, sbarco. Intanto palla al centro.
Laura Fantini
fonte immagine: tgcom24.mediaset.it