Fase 2. Aprono prime spiagge ma l'estate è ancora un rebus. Tante idee per mare sicuro
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Aprono prime spiagge ma l'estate è ancora un rebus. Tante idee per mare sicuro. Confturismo, manca voglia vacanze
ROMA, 03 MAG - Nonostante il calo dei contagi e l'inizio della fase 2 e mentre dalle spiagge alle montagne fino alle città d'arte il mondo del turismo cerca di prepararsi tra mille dubbi e perplessità a questa strana estate post epidemia, si raffredda la voglia di vacanze degli italiani. Aumenta infatti - secondo un'indagine di Confturismo-Confcommercio in collaborazione con Swg - la quota di chi, al termine dell'emergenza, rimanderà la vacanza anche potendola fare e le prime uscite post Covid-19 saranno di pochi giorni e vicino alla propria città, con l'obiettivo di stare il più possibile all'aria aperta.
Da domani riaprono le prime spiagge, quantomeno per consentire agli stabilimenti di avviare i lavori in vista dell'estate. Ma sono tante le aree del paese in cui la ripartenza è stata rinviata e le proteste non mancano: dalla riviera romagnola alla Versilia, dove domani le strutture apriranno per un'ora per protesta, i balneari si mobilitano contro la mancata possibilità di riprendere a lavorare.
Da governo ed enti locali arriva un generale invito alla cautela, mentre si studiano le modalità di apertura anche con i sindacati in vista dell'estate. Il distanziamento tra gli ombrelloni e la prenotazione obbligatoria tramite App sono misure ritenute da tutti necessarie. Non ha fatto breccia l'uso di strutture in plexiglass per separare le postazioni, ma non mancano altre idee per garantire una giornata di mare in sicurezza. Una soluzione è quella proposta dalla società Kaos Lab di Cagliari: una sorta di "isola", con ombrellone e sdraio, munita di doccia e sistema di sanificazione, che consente, anche attraverso delle passerelle, di non stare troppo attaccato al vicino. Fioccano anche le proposte di app per prenotare stabilimento e posto ombrellone, fino al numero massimo consentito.
MetaWellness, una giovane start-up di Bari, sta distribuendo, invece, agli stabilimenti un braccialetto "anti-Covid" che avviserà i cittadini quando non rispettano la distanza di sicurezza di un metro da altri utenti e in grado di ricostruire i contatti di un utente nel pieno rispetto della privacy e senza alcuna App, bloccando sul nascere possibili focolai. Insomma, le proposte non mancano, ma tutto dipenderà dell'evolvere dell'epidemia e dalla domanda. Secondo Confturismo, gli italiani restano preoccupati per l'emergenza: a marzo erano l'86% ad aprile sono diventati l'80%.
Più della metà degli intervistati, il 57%, dichiara che, anche dopo la fine dell'emergenza, non si muoverà per fare una vacanza, a marzo era il 53%; il 32% dichiara che farà vacanze, ma di 2 o 3 giorni e senza allontanarsi troppo. Insomma, più che ferie estive, le vacanze degli italiani assomigliano ai cosiddetti "short break" di mezza stagione, con un impatto molto più ridotto sui consumi. Solo il 20% vorrebbe fare le valigie appena l'emergenza sanitaria sarà conclusa, il 15% è incerto per le disponibilità economiche, l'8% non sa se potrà farlo per le ferie e impegni lavorativi.