Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
TORINO, 7 FEBBRAIO – "Secondo la Procura di Torino la Juventus non è parte lesa ma neanche concorre nel reato: dunque, c'è una grande zona grigia che è esattamente il terreno su cui la Commissione ha il dovere di investigare anche per proporre poi soluzioni normative", sono le parole del presidente del Comitato Mafia e Sport della Commissione Antimafia, Marco Di Lello, al termine dell'audizione dei pm di Torino. Il caso in questione riguarda le infiltrazioni della ndrangheta al nord, inchiesta che ha lambito la Juve per possibili interessi delle cosche sulla rivendita dei biglietti e di cui però nessun dirigente è indagato.[MORE]
Qualche perplessità "La valutazione" che fanno i pm ha proseguito poi Di Lello, "è che per portare avanti una accusa in sede processuale occorrono elementi che non hanno ravvisato nei casi in questione. È una valutazione che rispettiamo. C'è la piena consapevolezza da parte dei dirigenti della Juve e nessun nocumento, nessuno svantaggio: i biglietti li vendevano. Conoscere queste modalità di gestione ha suscitato qualche perplessità all'interno del Comitato; ci ritorneremo, ora continuiamo il nostro lavoro in queste settimana con l'audizione sul Catania".
Saranno ascoltati i dirigenti? Sulla Juventus "torneremo, è evidente: continuiamo con le audizioni sul calcio Catania questa settimana e tra quindici giorni ascolteremo il procuratore della Fgic Pecoraro, per quel che riguarda la giustizia sportiva. Poi valuteremo se e in che modo ritornare sulla Juve e se ascoltare i dirigenti". "Qualcuno lo chiede, valuteremo se è il caso di invitare i dirigenti della Juventus e chi".
Maria Azzarello
Credit: calciomercato.com