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MILANO, 10 FEBBRAIO 2012- Grazie alla denuncia dell'étoile Maria Francesca Garritano sull'esistenza del problema anoressia alla Scala (e nel mondo della danza in generale) e il suo successivo licenziamento da parte del prestigioso Teatro milanese, avvenuto per "giusta causa", in quanto aveva leso l'immagine del Teatro e della Scuola anche a livello internazionale, si sono riaccese le luci sul: Caso Anoressia.
Infatti, lo scorso giovedì, le denuncie della Garritano hanno trovato spazio in un'intervista rilasciata a «Le Iene show», dove l'étoile non fa marcia in dietro, ma prosegue sostenendo, "Io parlavo di un problema che c'è, esiste ed è reale". La ballerina, evidenzia che questo "male" non è solo presente nel Teatro milanese, ma è diffusissimo al livello internazionale. Riportando l'esperienza drammatica di una sua collega giapponese, "Mi raccontava di essere nella malattia, e, nel periodo in cui era stata ricoverata con le flebo, per cui a un livello veramente grave della malattia, stringeva gli addominali pur di bruciare le calorie, anche se era nel letto, talmente era entrata in fissa per questa cosa che doveva essere magra...". [MORE]
La Garritano prosegue aggiungendo che, "nonostante non si vedesse grassa, le dicevano devi rivedere la forma fisica. E da lì ha cominciato a non mangiare. Quando poi ha iniziato la scuola ha visto che il cibo era il pensiero fisso". Tuttavia, l'intervista non si limita alle dichiarazione dell'ex étoile della Scala. Nel corso del servizio viene trasmessa anche la testimonianza di una mamma di un'allieva della scuola di danza (che non si fa riprendere e si camuffa per non essere riconosciuta) che dichiara, "Mia figlia ha dei disturbi alimentari come tutte le sue compagne. Loro si guardano ossessivamente tra loro, controllano continuamente il peso delle compagne. Molte di loro stanno per anni senza mestruazioni. Si possono innescare meccanismi che, appunto, possono arrivare fino all'anoressia. Mi sembra strano che una possa essere licenziata per aver raccontato cose che chiunque abbia sfiorato il mondo della danza conosce". La donna incalza, "Le ragazze non se ne preoccupano e in Accademia non c'è un dietologo"
Dichiarazione, quest'ultima, smentita dalla scuola della Scala che afferma, "Indirizziamo gli allievi da tre medici specialisti in dietologia laddove si ravvisi un problema legato alla nutrizione. "Si effettuano ogni anno, all'ingresso dei nuovi allievi, visite mediche (cardiologiche e ortopediche) per verificare l'idoneità dello/a studente a seguire il corso professionale di danza. Durante l'anno vengono periodicamente effettuati controlli a tutti i 200 allievi e il servizio medico ortopedico è presente due volte la settimana, unitamente alla presenza giornaliera del fisioterapista".
Nonostante le denuncie della Garritano, il mondo della danza continua a negare. Lo stesso corpo di ballo della Scala ha scritto che, "Negl'ultimi vent'anni, non è esistito e non esiste un caso di anoressia, se per anoressia si intende una grave malattia con severa perdita di peso corporeo, paura di ingrassare, disformismo corporeo e amenorrea". Il corpo di ballo del Teatro alla Scala, respinge con forza le accuse affermando che si tratti di "Strumentalizzazione dei fatti a scopo pubblicitario".
Nella nota dei ballerini si legge, "Quando, pochi giorni dal debutto della stagione 2011/2012, sono uscite le prime dichiarazioni sull'anoressia, siamo rimasti basiti e amareggiati. Ci siamo sentiti strumentalizzati e il sospetto che ci si trovasse di fronte a un mero sfruttamento del caso costruito ad hoc per fini personali o a uno pseudo-scoop che servisse da traino promozionale al libro della Garritano ha avvelenato ulteriormente la situazione. Insomma si parla di allarme alla Scala, ma tutto questo non solo è falso ma è anche lesivo per l'immagine della compagnia. Non esiste un'emergenza anoressia e chiunque graviti attorno alla nostra realtà lo sa bene".
Il direttore generale dell'Accademia, Luisa Vinci, ha aggiunto "Questo scandalo ci colpisce come una pietra e ci preoccupa per le ripercussioni psicologiche che può avere sugli allievi. Sadismo? Abbiamo imposto a docenti e assistenti un linguaggio particolarmente rispettoso della sensibilità degli adolescenti. Chi non si è attenuto, è stato allontanato. Fino a ieri, l'obiettivo dell'Accademia era di assicurare ai 182 iscritti un collocamento nel mercato del lavoro del 90% dopo il diploma e di coltivare la preparazione dei più piccoli, oltre duecento bambini sotto gli undici anni che frequentano i corsi propedeutici. Ora la priorità è difendersi da accuse infamanti per qualsiasi scuola, figuriamoci per un'istituzione che l'anno prossimo festeggia i duecento anni di storia: emergenza anoressia e amenorrea per una parte delle ragazze, vittime di una competizione disumana".
A difendere il Teatro scaligero, Omar De Bartolomeo, ortopedico specializzato in traumatologia che da dodici anni si divide tra la Scuola e il Cto che sottolinea, "Lavoro per la Scala dal '99: da allora ci sono stati solo due casi (questa affermazione un po' contrasta con quelle dello stesso corpo di ballo che ha dichiarato che "in vent'anni, non si è verificato nessun caso"). Se si verificano invece casi di amenorrea vengono subito segnalati alla Mangiagalli e mettiamo a riposo le ragazze. Gli allievi li vedo quotidianamente: per le ragazze, in particolare, aggiorno il calcolo del percentile del peso corporeo e la dimensione del piede per verificare se la scarpetta da punta è adatta".
Tuttavia, le parole di Laura, un'altra ex allieva malata di anoressia, rilasciate sempre nella citata intervista delle Iene, pesano come un macigno, smentendo, di fatto, la posizione del Teatro milanese. La ragazza, infatti, ha raccontato che su otto compagne che hanno fatto il ciclo di scuola con lei sei hanno avuto i suoi stessi disturbi alimentari, ma lei ha smesso di danzare perché soffriva troppo. Naturalmente, tutto ciò, non poteva non poteva lasciare del tutto insensibile il mondo politico. A tal proposito si è espresso anche Giuliano Pisapia, nella sua duplice veste di sindaco e di presidente della Fondazione Scala, che ha dichiarato, "Il tema dell'anoressia è un tema troppo delicato per parlarne con serenità e nel prossimo cda porrò il problema e mi informerò. So per certo che la Scala su questo tema è molto attenta".
E la questione è arrivata anche nell'aula della Provincia di Milano, dove il capogruppo dell'Italia dei valori Luca Gandolfi ha presentato una interrogazione, "Chiediamo che venga organizzata un’audizione della Direzione della Scala in Commissione Cultura e Garanzia e Controllo. La Scala è una partecipata della Provincia e il Consiglio non può non prendere una posizione. L’invito va ovviamente anche alla Garritano che ci auguriamo voglia venire in Commissione a relazionare quanto accaduto in questi mesi(e la ballerina ha accettato).
Il capogruppo ha proseguito, "L’anoressia e la bulimia sono problemi seri, sempre più diffusi nelle giovani generazioni. Le istituzioni hanno il dovere di approfondire, riflettere e poi prendere una posizione. Non è nostra intenzione entrare nel merito di quella che probabilmente diventerà una battaglia legale tra la Garritano e la Scala per il licenziamento “per giusta causa”, come politici ci interessa prima di tutto capire se e in che misura l’anoressia esiste tra le ballerine della Scala. Se il problema c’è, è giusto che emerga".
Luca Gandolfi aggiunge, "L’impressione? È che la denuncia della Garritano non sia campata in aria, ma sia piuttosto un grido di disperazione di chi chiede aiuto per fare in modo che la danza classica non venga contaminata (se già non lo è) dagli stessi problemi che abbiamo già visto nel mondo della moda, con alcuni epiloghi anche drammatici. Stiamo parlando del benessere psico-fisico di numerose ragazze, la maggior parte adolescenti, e non è concepibile che siano costrette a sacrificare la propria salute per amore della danza".
Conclude il capogruppo dell'Italia dei valori, "L’anoressia, come la bulimia sono malattie legate a disturbi dell’alimentazione che colpiscono ogni giorno un numero maggiore di adolescenti. Non bisogna sottovalutarle, ma anzi combatterle laddove si presentano con una maggiore frequenza. Ognuno deve fare la sua parte. Nessuno escluso. Le istituzioni e la politica devono essere parte attiva per prevenire il diffondersi di queste malattie legate a modelli sociali che inducono le menti più deboli a comportamenti che risultano gravemente lesivi della salute".
A prescidere dal caso specifico, tutto questo "rumore" non è vano se serve a far parlare di una malattia subdola come l'anoressia, che non colpisce solo il fisico e da cui, una volta entrati, è difficile uscirne. Ergo: è fondamentale fare prevenzione, informare, denunciare!
(Fonti: Corriere della Sera. Fotogramma: assionforfatshion.blogspot.com)
Rosy Merola
(Video del servizio de "Le Iene Show")