Anonymous attacca l'Ilva e alterne vicende per Taranto
Cronaca Puglia

Anonymous attacca l'Ilva e alterne vicende per Taranto

mercoledì 7 maggio, 2014

TARANTO, 07 MAGGIO 2014 - Anonymous ha attaccato il sito ufficiale dell'Ilva ieri notte, rivendicando poi con un comunicato il gesto.

"I colpevoli hanno avvelenato le coscienze e i corpi di chi è stato costretto a vivere per lavorare: hanno obbligato gli abitanti di un'intera città a respirare la tossicità dell'accumulazione del Capitale sprezzante dei Diritti Umani" continuano gli Anonymous.[MORE]

Questa mattina, invece, sono state rese note le condizioni del Piano Ambientale approvato ieri dalla Corte dei Conti. Per 5000 lavoratori sono partiti i contratti di solidarietà, mentre gli impiegati fissi avranno un'ora pagata dagli ammortizzatori sociali dello Stato. A rischio anche chi lavora nell'indotto.

Per rimettere le cose in ordine, ci vorranno almeno 4 miliardi e mezzo di Euro (il commissario straordinario ha recuperato meno della metà di questa ingente somma). Gli eredi di Riva, scomparso recentementenon avrebbero intenzione di investire ancora nel polo siderurgico e si cercherebbe all'estero un compratore interessato.

L'azienda avrebbe chiesto tramite il commissario un prestito-ponte da 500 milioni di Euro direttamente allo Stato, che coprirebbe il finanziamento con la Cassa Depositi e Prestiti (tutto questo prima dell'approvazione del Piano Ambientale, che porterebbe all'Ilva ulteriore gettito).

Nel frattempo, l'iter giudiziario va avanti, anche se a tentoni: rinviato al 12 Maggio 2014, tratta di truffa ai danni dello Stato da parte di Riva Fire per 100 milioni di Euro, attraverso delle società fittizie all'estero, che consentivano ai Riva di usufruire della legge per i contribuiti statali per chi esporta all'estero. In tutto questo il grande assente è il figlio del patron del siderurgico, Fabio Riva, ancora a Londra per libertà vigilata.

Sempre al tribunale di Taranto si è conclusa con alcuni punti oscuri la vicenda del porto. Al molo erano necessari alcuni lavori per la regolare manutenzione e una ditta aveva chiesto che la magistratura facesse luce su presunte irregolarità nella gara d'appalto.

Per un cavillo legale (l'assenza di un documento), tutto il procedimento è stato dichiarato "Improcedibile". La ditta passerà quindi a un nuovo ricorso, che bloccherà il molo ancora per parecchio tempo.

(www.quotidianodipuglia.it)

Annarita Faggioni


Autore
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