"Vestiti senza sporcarti di sangue": animalisti contro Roberto Cavalli
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MILANO, 19 FEBBRAIO 2013 - Mattinata movimentata ma senza scontri diretti avvenuta stamani nel Quadrilatero della moda meneghino. Un gruppo di attivisti animalisti, guidati da Walter Caporale, presidente dell’associazione, si sono dati appuntamento intorno alle 11, fuori al grande store dello stilista fiorentino Roberto Cavalli.
Motivazione che ha portato a ciò, il non aderire da parte della maison fiorentina alla petizione per l’abolizione della sabbiatura, tecnica utilizzata per scolorire i jeans. Il procedimento in questione è illegale in Europa dal 1966. Diverse case di moda, quali Gucci, Giorgio Armani, H&M, Versace e Levi's, hanno invece aderito all’esposto contro questo metodo. [MORE]
Fino al 2009, leader finora incontrastato nello sbiancamento dei jeans era la Turchia, ma dopo aver analizzato e resasi conto delle conseguenze sugli operai, ne ha bandito le esecuzioni. E cosi i capi da schiarire in modo che diventino glamour, vengono inviati in Pakistan, India, Cina, Bangladesh e Africa del nord, e sono questi lavoratori che rischiano la vita quotidianamente, poiché durante il trattamento della sabbiatura, vengono respirate particelle di biossido di silice, che a lungo andare provocano la silicosi, malattia pericolosa e mortale.
Tuttavia il Gruppo Roberto Cavalli ha fatto sapere tramite nota che ha abolito l’utilizzo della tecnica incriminata nel 2011. Il piccolo corteo sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, si è sciolto venti minuti dopo senza fastidi né disturbi alla quieta pubblica.
(fonte: http://milano.corriere.it)
Rosalba Capasso