Amnesty denuncia «Profondo fallimento del controllo sulle esportazioni di armi»

Marika Di Cristina
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ROMA, 19 OTTOBRE 2011 – Ipocrisia di Stati Uniti, Russia ed altri paesi europei. Ora dicono di essere dalla parte delle rivolte in Medio Oriente ma fino a poco tempo fa hanno fornito grandi quantità di armi a governi repressivi del Medio Oriente e dell'Africa del Nord prima delle rivolte di quest'anno, pur avendo le prove del rischio che quelle forniture avrebbero potuto essere usate per compiere gravi violazioni dei diritti umani. [MORE]

È quanto emerge da un rapporto di Amnesty International intitolato "Trasferimenti di armi in Medio Oriente e Africa del Nord: le lezioni per un efficace Trattato sul commercio di armi", che esamina le esportazioni verso Bahrein, Egitto, Libia, Siria e Yemen a partire dal 2005. I principali fornitori di armi ai cinque paesi di cui si occupa il rapporto di Amnesty International sono Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia e Stati Uniti d'America.

«Le nostre conclusioni mettono in evidenza il profondo fallimento degli attuali controlli sulle esportazioni di armi, con tutte le scappatoie esistenti, e sottolineano quanto occorra un efficace Trattato sul commercio di armi che tenga in piena considerazione la necessità di difendere i diritti umani» - ha dichiarato Helen Hughes, principale ricercatrice del rapporto di Amnesty International.

Amnesty International riconosce che quest'anno la comunità internazionale ha fatto alcuni passi avanti, limitando i trasferimenti internazionali di armi a Bahrein, Egitto, Libia, Siria e Yemen. Tuttavia, secondo l'organizzazione per i diritti umani, sono gli attuali controlli sulle armi a non aver impedito i trasferimenti negli anni scorsi.

«Gli embarghi sulle armi sono di solito un provvedimento della serie 'troppo poco, troppo tardi' quando la crisi dei diritti umani è in corso – ha commentato Helen Hughes – . Ciò di cui il mondo ha bisogno è che si valuti rigorosamente e caso per caso ogni proposta di trasferimento di armi in modo tale che, se c'è il rischio sostanziale che queste potranno essere usate per compiere o facilitare gravi violazioni dei diritti umani, il governo dovrà mostrare semaforo rosso».

REPORT COMPLETO (LINGUA INGLESE)

Marika Di Cristina
 

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Scritto da Marika Di Cristina

Giornalista di InfoOggi

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