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GENOVA, 21 OTTOBRE - "Sono contenta ma rimane il dolore di questi due anni terribili che non auguro a nessuno". Questa la prima dichiarazione di Raffaella Paita non appena appresa la notizia della sentenza del Tribunale di Genova che l'ha assolta per non aver commesso il fatto. Il processo, svoltosi con rito abbreviato, ha decretato l'assoluzione dell'ex assessore regionale alla Protezione civile della Liguria, accusata di omicidio e disastro colposo per l'alluvione di Genova del 9 ottobre 2014.
L'accusa aveva chiesto per Paita, attuale capogruppo Pd in Consiglio regionale, una condanna a due anni ed otto mesi di reclusione. L'imputata era a processo per la mancata diramazione dell'allerta. Il gup ha invece rinviato a giudizio Gabriella Minervini, ex dirigente alla protezione civile regionale. Per lei Il processo inizierà il prossimo 14 marzo. Paita e Minervini erano entrambe accusate di omicidio colposo per la morte dell’ex infermiere Antonio Campanella e anche del reato di disastro colposo per gli ingenti danni causati dall’alluvione, conseguenza dall'esondazione del torrente Bisagno.[MORE]
"Ora corro da mio figlio per dirgli che la mamma si era comportata bene quando ci fu l’alluvione di Genova", ha proseguito Raffaella Paita dopo la lettura della sentenza. Di contro, "Mi vergogno di questo paese, non ho più fiducia nella giustizia", ha invece affermato il nipote dell'infermiere in pensione Antonio Campanella, deceduto a causa dell'alluvione.
Luigi Cacciatori
Immagine da skytg24.it