Allarme Wwf: grave inquinamento per le foci del fiume Sangro e del Lebba
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CHIETI, 27 AGOSTO 2013 - ‹‹Lo stato della depurazione in Abruzzo crea danno all’ambiente ma anche alla nostra economia›› così esordisce il presidente del Wwf Luciano di Tizio, constatando le situazioni delle foci del fiume Sangro, nel comune di Torino di Sangro, e del Lebba, nel comune di Vasto.La drammatica situazione è riportata nelle cifre dell’Arta, nei prelievi che risalgono al 21 agosto.
Il fiume Sangro presenta un altissimo livello d’inquinamento microbiologico: l’Enterococchi al limite di legge di 200 N/100 ml, nel fiume sono 7000 UFC/100ml e l’ Escherichia coli presenta valore di >2005 MPN/100 ml rispetto ai 500 massimi consentiti. Il depuratore di Torino di Sangro, ricorda il Wwf, è stato sequestrato dalla magistratura e la situazione sta diventando sempre più critica, come dimostrano le cifre.
Non peggiore, ma sicuramente non buona è la situazione del fiume Lebba che presenta egualmente un bollino rosso sul sito dell’Arta, sia nella zona sud che nella zona nord: la presenza di Enterococchi a sud è di 1.600 UFC/100, mentre a nord è 350 UFC/100ml e l’ Escherichia coli arriva a >1084 MPN/100 ml.
La situazione è drammatica, ripete Luciano di Tizio, e attacca la Regione per la pedemontana Abruzzo – Marche, una strada che collegherà l’interno delle Marche con la Regione Abruzzo, ‹‹le somme investite dalla Regione per l’intero comparto della depurazione sono 1/10 rispetto a quelle impiegate per un’opera stradale come la pedemontana Abruzzo – Marche che dovrebbe costare oltre 500 milioni di euro›› e invita, quindi, la Regione a considerare il turismo balneare come una priorità rispetto alla cementificazione stradale.
Erica Benedettelli
[immagine da abruzzoweb.it][MORE]