Alla Pinacoteca di Brera, in scena Mantegna e Bellini
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MILANO, 3 DICEMBRE 2013 – La Pinacoteca di Brera, a partire dalle ore 17, presenta al pubblico il nuovo scenografico allestimento di due delle opere più note in essa custodite, il “Cristo Morto” (1506) di Andrea Mantegna e la “Pietà” (1465) di Giovanni Bellini, due capolavori della pittura rinascimentale del nord Italia.
La sovrintendente Sandrina Bandera aveva affidato i lavori di riposizionamento al regista Ermanno Olmi, da lei stessa definito «un maestro del silenzio e del dramma», che ha firmato un progetto incentrato sul tema del dolore, dal risultato fortemente emotivo.
Le operazioni hanno interessato la sala VII, dove è stato necessario procedere alla ridistribuzione dei ritratti - originariamente presenti - di Tiziano, Lotto, Moroni, ora trasferiti nei saloni napoleonici insieme ad altre opere del Cinquecento. In fondo al corridoio dedicato alla ritrattistica veneta, l’opera del Bellini (tempera su tavola, 86 cm x 107 cm), con la sua cornice originale, precede così non solo cronologicamente quella del cognato (tempera su tela, 66 x 81 cm), inserita in una nuova teca a 6-7 centimetri dal pavimento e sorretta da un pannello nero invisibile di grandi dimensioni, simile a un drappo funebre, in tono con la scena che vi è rappresentata. [MORE]
Olmi, «con un linguaggio scabro ed essenziale» ha ricreato un’atmosfera intima, quasi teatrale, che ricorda una installazione di gusto contemporaneo, «in grado di valorizzare – ha osservato la Sovrintendenza - tutte le potenzialità drammatiche dei due dipinti, dando vita a una nuova visione, che nel pieno rispetto delle regole espositive, curate in ogni dettaglio, rivoluziona i tradizionali criteri museali».
Main partner del progetto Van Cleef and Arpels, che grazie anche al sostegno di Skira e del Piccolo Teatro di Milano, hanno reso possibile il nuovo allestimento, sotto la direzione dell'architetto Corrado Anselmi, in sinergia con Metis Lighting, lo studio Maronati e la Soprintendenza BSAE di Milano.
(Immagini: Courtesy Pinacoteca di Brera, i capolavori ricollocati – foto di Giacomo Gatti)
Domenico Carelli