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ROMA, 30 GIUGNO - Che “Il Manifesto” da quodiano comunista, diventasse fumettista uno poteva anche aspettarselo, visto che pur se le ideologie sono andate in fumo, se tra il fumo ed altro possiamo ancora scegliere, meglio allora schierarsi con il fumetto.[MORE] E “Alias”, apprezzato supplemento culturale di questo importante “cugino” della carta stampata, la sua scelta l’ha fatta portando nelle edicole il primo numero di “Alias Comics”, dedicandolo al tema caldissimo delle frontiere. Limiti che il fumetto ha sempre oltrepassato sulle ali della fantasia regalandoci avventure e riflessioni, come in questo caso, decisamente sorprendenti. Lo sono, infatti, i contributi dei noti fumettari - Cajelli, Voglino, Maconi, Catacchio, Vittori e Morri - che con "Bravado", "Stella Rossa", "Universo infinito" e "Fino a qui tutto bene", riescono a far oltrepassare al lettore ogni frontiera pensabile. Ottimo il formato - che ricorda il mitico "Corriere dei Piccoli" - e anche le promesse sui contenuti del secondo numero che sarà dedicato al tema delle mutazioni.
Maurizio LOZZI