ALI - Gruppo Donne: "Sale da gioco, slot machine e video poker - più potere ai sindaci"
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Catanzaro 15 settembre 2012 - La crisi economica che attanaglia il nostro Paese porta sempre più persone ad "investire" risorse economiche, sottratte ai bilanci familiari, per tentare di vincere ai giochi in circolazione. E' provato storicamente che quando si vive una depressione economica vi è un altra economia che invece prospera: il gioco, le lotterie ecc.
Anche una crisi può rappresentare un momento di opportunità per altri settori economici ed uno di questi è il classico gioco che punta sulla disperazione della gente. Il "sogno" di poter cambiare la propria vita in un "istante". In realtà, a seguire le statistiche degli studiosi matematici, dovremmo tutti ribattezzarli in "gratta e perdi" ed allora molti magri bilanci familiari subirebbero meno contraccolpi.
Ovviamente un discorso a parte merita il dilagante fenomeno della c.d. "dipendenza maniacale da gioco" che merita di essere riconosciuta come malattia per essere poi curata. Di interessante, sulla problematica che il gruppo donne di ALI ha affrontato, c'è da registrare il condivisibile decreto legge che pone una stretta sulle sale da gioco, slot machine e videopoker, vicini a luoghi sensibili come scuole, chiese e ospedali: le forze dell’ordine effettueranno almeno 5.000 controlli l’anno. I Comuni, come quello della città di Catanzaro, dovranno scendere in campo per la ricollocazione dei punti di raccolta gioco.
È quanto prevede l'ultima versione del decreto legge Balduzzi sulla sanità, alla firma del Presidente della Repubblica e pronto dunque per approdare sulla Gazzetta Ufficiale, dopo una messa a punto durata circa una settimana dal giorno dell’approvazione da parte del Governo. Una prima versione del decreto fissava una distanza minima delle sale giochi dai luoghi sensibili, prima 500 poi 200 metri, ma successivamente si è stabilito, anche per evitare profili di incostituzionalità, di limitarsi a fissare il principio di “evitare la prossimità” a scuole e ospedali, demandando a Monopoli e enti locali la regolamentazione sulla distanza delle nuove licenze.
Per quanto riguarda la pubblicità, è scomparso il riferimento alla fascia oraria protetta (in origine non si sarebbero potute trasmettere pubblicità dei giochi tra le 16 e le 19.30), ma rimane il divieto di inserire spot sui giochi all’interno di programmi televisivi o proiezioni cinematografiche prevalentemente rivolte ai giovani, nonché via Internet. Gli spot, inoltre, dovranno contenere indicazioni a salvaguardia degli utenti. Noi del gruppo donne di ALI, a tutela dei nostri figli e di molte famiglie che vivono il dramma di loro stretti congiunti che dilapidano il già magro stipendio (abbiamo raccolto diverse testimonianze dirette sul fenomeno), chiediamo a tutti i Sindaci delle città, e in riferimento al capoluogo di regione lo chiediamo al nostro Sindaco Sergio Abramo, di voler utilizzare a massimo raggio i nuovi poteri che il decreto legge gli attribuirà. Solo così possiamo sperare d'intervenire in un fenomeno sociale che è sempre più dilagante e che colpisce i ceti più deboli della popolazione.[MORE]
Annamaria Cupolillo
Responsabile Gruppo Donne
A.L.I. - Area Liberale Italia
(notizia segnalata da antonello iuliano)