Ali Agca visita la tomba di Wojtyla e chiede di incontrare Papa Francesco
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CITTÀ DEL VATICANO, 27 DICEMBRE 2014 – A 34 anni dal giorno in cui, in Piazza San Pietro, tentò di uccidere papa Wojtyla con un colpo di pistola, Ali Agca si ripresenta oggi in Vaticano con due mazzi di rose bianche da deporre sulla tomba di Givanni Paolo II. L’uomo, che ha ricevuto la grazia nel 2000 dall’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi, ha anche chiesto di poter incontrare papa Francesco.
“Sono felicissimo di essere in piazza San Pietro, nel luogo del miracolo e del cristianesimo .Viva Gesù Cristo, l'unico redentore dell'umanità”, ha esclamato Agca. L’uomo ha poi aggiunto di essersi recato a Roma proprio oggi in occasione del trentunesimo anniversario dal suo incontro con il pontefice, avvenuto il 27 dicembre 1983. “Sono ritornato nel luogo del miracolo. Qua fu compiuto il terzo segreto di Fatima. Io con l’attentato al Papa ho compiuto un miracolo”, ha affermato Agca, per poi concludere dicendo di essere tornato “Per gridare che siamo alla fine del mondo. La Madonna di Fatima ha annunciato la fine del mondo”.
Era il 13 maggio del 1981, quando Agca sparò quel proiettile. All’epoca, l’uomo aveva confessato di far parte dei Lupi grigi, un gruppo estremista di destra e notoriamente coinvolto nel traffico di droga. Egli aveva anche aggiunto di essere stato inviato dai servizi segreti bulgari per colpire Wojtyla, al tempo sostenitore di Solidarnosc. Tuttavia, nell’aula di tribunale, Agca aveva finito per smentire questa versione e si era proclamato Gesù Cristo. Il processo era terminato con un’insufficienza di prove e l’impossibilità di fare chiarezza su quanto fosse accaduto realmente. [MORE]
Riconosciuto oggi da alcuni poliziotti romani, Agca è stato immediatamente portato in commissariato per un controllo dei documenti, per poi essere rilasciato subito dopo. In Vaticano, non c’è stato nessun tipo di allarme: “Ali Agca desiderava portare dei fiori nella cappella dove è sepolto San Giovanni Paolo II e ha potuto farlo senza nessun problema. Non ha nessuna pendenza aperta con il Vaticano. La sua permanenza nella Basilica è stata brevissima”, ha dichiarato padre Ciro Bendettini, vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede.
(foto: www.hurriyet.com.tr)
Sara Svolacchia