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SALERNO, 27 NOVEMBRE 2015 - Il ministro dell'Interno Angelino Alfano nel corso di una conferenza tenuta a Lecce quest'oggi sul tema della sicurezza, riferendosi in particolare al fenomeno italiano delle "moschee in garage", che sarebbe emerso da un recente studio sulla galassia del mondo islamico, ha dichiarato: "Chiuderemo i luoghi di culto musulmano abusivi e irregolari". "Il provvedimento non è per impedire il culto, ma perché questo avvenga in luoghi che siano in regola dal punto di vista di tutte le autorizzazioni previste dalle nostre leggi", ha poi aggiunto Alfano. [MORE]
Dallo studio condotto dal Viminale emerge che in Italia sono presenti più di 800 luoghi di culto islamici ma non tutti possono qualificarsi come moschee. Le moschee vere e proprie attualmente in Italia sono molto poche: quelle di Roma, di Segrate, di Ravenna e di Colle di Val d’elsa, di Palermo e Catania. "In Italia, prosegue Alfano, abbiamo 4 moschee e 800 e più luoghi di culto musulmano. Abbiamo un sistema di vigilanza e controllo che ci permette di capire quello che succede. Chiuderemo i luoghi di culto abusivi e irregolari, non per impedire il culto, ma per far sì che avvenga in luoghi che siano in regola con tutte le autorizzazioni previste dalla legge". "Il fenomeno più nuovo che merita uno studio accurato è quello dei centri islamici indipendenti, formalmente scollegati da ogni network nazionale", si legge nello studio. Sono "moschee" non visibili e scarsamente interessate alla comunicazione esterna. “Dal primo gennaio di quest’anno – ha ricordato il ministro – abbiamo controllato 56 mila persone, perquisito ottomila veicoli, controllato oltre 160 navi e continueremo a farlo. In Puglia ovviamente l’attenzione è alta, essendo un porto che guarda ad est e che ha delle specificità sulle quali non sono ammesse distrazioni”. Infine il ministro aggiunge: "La protezione delle frontiere non basta, altrimenti non si spiegherebbe come uomini nati e cresciuti in Francia, in Belgio abbiano messo le bombe per uccidere i loro concittadini”. Alfano ha parlato di “donne e uomini che provano a sovvertire le regole democratiche, i regimi di vita. Non va dimenticato che quanto accaduto in Francia si è verificato per due volte nello stesso anno solare. È un tempo in cui affrontiamo una lotta per la libertà contro un uomo che uccide in nome di un Dio tenuto in ostaggio e prigioniero da chi uccide nel suo nome”.
(foto:eunews.it)
Filomena I. Gaudioso