Al via le nuove regole sulle energie rinnovabili
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BOLZANO, 15 NOVEMRE 2011- Partita, anche se in ritardo, la corsa italiana alle energie rinnovabili, che dovrebbe portare il nostro Paese a raggiungere entro il 2020 gli obiettivi stabiliti in linea con l'Unione Europea, e a far passare così dall'8,2 al 14,3 per cento la porzione del consumo totale di energia coperta da fonti rinnovabili.[MORE]
Con i due decreti firmati in extremis tra venerdì e sabato, si aprono le aste per la capacità di importazione di elettricità per il 2012, avviando inoltre una divisione minuziosa dei compiti da distribuire tra le regioni, che scandisca per gli anni a venire la progressione verso l'ambizioso traguardo. Obiettivi vincolanti, sanzioni progressive, controlli più rigidi che mai; e alle regioni inadempienti, che dopo un eventuale richiamo nel 2014 non si allinearanno alle norme, toccherà un commissariamento sulle politiche energetiche a partire dal 2015.
Entro la fine del decennio, dovremmo raddoppiare l'energia verde, sostituendo tra le altre cose, quote di gas metano con biogas, e sviluppando la geotermia, senza dimenticare ovviamente l'eolico e il solare. La redistribuzione delle quote tra le regioni espressa nel decreto appena varato, si basa sulle potenzialità inespresse delle stesse, con un occhio di riguardo per chi, come Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, potevano tanto, ma si sono sempre dimostrate all'altezza delle proprie possibilità.
Mano abbastanza pesante, invece, per Piemonte, Lombardia, Friuli, Lazio e Calabria, nei confronti delle quali sono state presentate richieste di maggiore entità, per arrivare ai casi di Emilia Romagna, Marche e Puglia, che saranno chiamato addirittura a raddoppiare gli sforzi per il passaggio alle rinnovabili.
Simona Peluso