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GENOVA, 30 MARZO 2012- Le tasse ed i contributi si sa, in un paese civile e disciplinato, bisogna pagarle: ma forse le tantissime badanti Ucraine, in Liguria quasi cinquemila di cui molte a Genova, e Sudamericane, un vero e proprio esercito quelle che provengono da Perù ed Ecuador soprattutto considerati i legami sentimentali e storici che dai tempi della scoperta di Cristoforo Colombo legano questa Regione al sub-continente sudamericano, non erano veramente a conoscenza dei precisi loro doveri fiscali in Italia.
Per questi motivi molte di loro hanno iniziato ad andare nel panico quando hanno iniziato a ricevere le lettere dell’Agenzia delle Entrate con le quali venivano intimate a pagare gli arretrati dovuti, nonché le relative multe e sovrattasse, per aver evaso Irpef ed addizionali regionali e comunali negli ultimi cinque anni. Alcune di loro, come ci racconta la cinquantenne Irina che opera e lavora in città, stanno preparando armi e bagagli per tornare in Patria nella speranza che, trattandosi di uno Stato Extra- comunitario, l’implacabile fisco italiano non abbia a cercarle anche là. Insieme a lei altre sue compatriote che stanno facendo la spesa in un frequentato discount di un popolare quartiere del Ponente, meta abituale di tanti umili immigrati per via dei prezzi più bassi che altrove. Svetlana, Irina, Inna i loro nomi. Lo Stato italiano chiede loro il pagamento di cifre comprese tra i duemilacinquecento ed i seimila Euro, altrimenti darà il via ai pignoramenti.[MORE]
Sono considerate evasori totali ma loro professano e spergiurano la propria innocenza e buona fede. “ Che colpa abbiamo se nessuno tra i nostri datori di lavoro ci ha avvertito dei doveri verso il Fisco italiano?” si chiedono allarmate. Ben presto le stesse lettere arriveranno pure ai domicili delle loro colleghe sudamericane ma si vocifera che in questo caso le situazioni di evasione siano minori anche grazie alle molte associazioni che si curano di assisterle, diffusesi capillarmente in ragione della loro presenza da più anni sul territorio nazionale. Per le donne dell’ex Unione Sovietica, soprattutto Ucraine e Moldave, invece l’assistenza è minore non solamente per la lingua più ostica ma pure a causa della loro comparsa più recente. Ciò nonostante sin dalla fine dell’ottocento in Liguria città come Sanremo siano state meta privilegiata di turismo da parte di molti slavi provenienti da Russia e Paesi vicini.
Con la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 però, come si sa, i rapporti si sono interrotti per venire ripresi solamente all’indomani della caduta del muro di Berlino. “ Nella canonica di Santi Stefano in centro stanno tenendo corsi, riservati a noi, per spiegarci i nostri doveri con il Fisco, sono iniziative molto utili” affermano le badanti che hanno accettato di parlare. Sono contente, insomma, dell’impegno a loro favore da parte della Chiesa russo- ortodossa presente in città.
Forse se fossero state preventivamente avvertite avrebbero compreso che gli anziani da loro assistiti, datori di lavoro, non erano da considerarsi alla stregua di Sostituti d’Imposta e che quindi spettava a loro stesse in prima persona pagare Irpef ed Addizionali locali. Non bastava farsi pagare i contributi Inps. Di fronte a richieste di pagamento in grado di mangiare loro tutti i risparmi, oggi, tante si stanno accingendo a “ tagliare la corda”, anche perché l’Agenzia delle Entrate, in mancanza di un intervento politico da Roma, non è in grado di ratealizzare il debito.
Sergio Bagnoli