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Accordo Pomigliano: ora la Fiat rispetterà?

Maurizio Fasano
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Accordo Pomigliano: ora la Fiat rispetterà?
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POMIGLIANO D'ARCO (NA) – Alla fine ha vinto il si. C’era d’aspettarselo, era troppo importante per i lavoratori che la fabbrica non chiudesse. Ci saranno rimasti male i polacchi, che avrebbero avuto qualche occupato in più, ma di questi tempi, come dicono i napoletani, l’acqua è poca e la papera non galleggia. Per farla galleggiare a Pomigliano  ora, Fiat dovrebbe rispettare l’accordo, investire 700 milioni di euro e iniziare la produzione della panda. La cosa non è scontata. Non c’è stato infatti il plebiscito che Fiat voleva, più che aspettarsi. C’è un 36 % che si è opposto a un accordo definito incostituzionale, perché viola diritti dei lavoratori quale lo sciopero e contrattuali quale la malattia.[MORE]
Già Fiat preannuncia che non tratterà con chi ha votato no, ma solo con le sigle sindacali favorevoli.
E c’è chi fa notare che  c’è la possibilità che non sia la produzione della panda il progetto, ma altre produzioni.
Bonanni, che ha guidato fortemente il fronte del si, stavolta minaccia : "Ora niente scherzi "se l'intesa viene revocata lotteremo con la stessa forza con cui l'abbiamo sostenuta".
Il ministro del lavoro Sacconi si dice contento del risultato e fiducioso del rispetto da parte di Fiat. Sembra che anche la Fiom sia disposta a trattare: . "La Fiat si renda disponibile a riaprire la trattativa partendo però dal contratto nazionale. Noi siamo disponibili".
Ma la fabbrica auto di Torino non è dello stesso avviso.
Storia , quella di Pomigliano, tutt’altro che finita.
 


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Scritto da Maurizio Fasano

Giornalista di InfoOggi

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