A tutto Salvini: tra vaccini, Europa ed economia, ecco le parole del leader leghista
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ROMA, 11 GENNAIO – Il segretario della Lega Matteo Salvini è intervenuto alla trasmissione radiofonica “Circo Massimo”, in onda su Radio Capital, per affrontare innumerevoli temi legati al proprio programma elettorale e, più in generale, anche ai rapporti con le altre forze componenti la coalizione di centrodestra, in particolare Forza Italia.[MORE]
Il candidato premier leghista ha subito sgomberato il campo da possibili equivoci con il partito di Silvio Berlusconi circa la questione dell’obbligo vaccinale, al quale il cavaliere si è definito favorevole mentre il segretario del carroccio contrario: “c’è un dibattito scientifico aperto, prendo atto che siamo l’unico Paese al mondo che obbliga a vaccinarsi […] ma le mie priorità sono pensioni, tasse ed immigrazione e non pretendo di imporre la mia visione”.
Salvini si è piuttosto detto “preoccupato” dalla “indecisione” di Forza Italia sulla legge Fornero, tema sul quale “non c’è nulla da discutere”. Ad ogni modo, il leader della Lega ha assicurato che “con Berlusconi ci si metterà d’accordo, su questo come sulla flat tax”. E quanto al Jobs Act “alcuni passaggi sono da salvare”.
Passando al capitolo Unione Europea, il segretario del carroccio ha sottolineato come la priorità sia cambiare le politiche europee (slogan peraltro comune alla stragrande maggioranza dei partiti in campagna elettorale), mantenendo però “viva l’ipotesi di recuperare la sovranità su banche, moneta e su tutto il resto”. A differenza del Movimento 5 Stelle, però, secondo Salvini una ipotetica rottura con Bruxelles dovrebbe conseguire ad un dialogo con altri Paesi in situazioni analoghe e non ad una consultazione popolare.
Il leader leghista ha poi liquidato con un ironico “non ho mai visto una lira, un rublo o mezzo bicchiere di vodka” le voci che parlano di possibili finanziamenti provenienti dalla Russia. Ad ogni modo, per Salvini le “sanzioni contro Mosca andrebbero cancellate”.
Il segretario ha infine affrontato il tema della possibile composizione della compagine di governo, escludendo radicalmente la possibilità di nominare un ministro dell’economia che sia un tecnico: “voglio un ministro competente, l’abbiamo vista la stagione dei tecnici”. E su una possibile intesa post-elezioni con il Movimento 5 Stelle Salvini ha chiuso la porta con un perentorio “cambiano idea troppo spesso per poterci fare i patti”.
Continua, dunque, il tentativo del centrodestra di mostrarsi (ed essere) un fronte comune, nonostante marcate divergenze anche su temi centrali della campagna elettorale. La sensazione, ad ogni modo, è che ciascuna delle “tre anime” della coalizione che sfiderà PD e M5S continuerà a parlare al proprio bacino di elettori e secondo le proprie priorità, con un occhio, però, al mantenimento di una linea grossomodo condivisa ad un livello più ampio, evitando così spaccature e restando il più possibile competitivi.