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Livorno, 6 novembre 2012 - Tagliare i costi superflui appare un principio saggio e difficilmente contestabile. Tuttavia, il concetto di “superfluo” può essere oggetto di interpretazioni quanto meno discutibili, se a farlo sono politici e burocrati con scarso senso della realtà e sensibilità carente.
Esemplare in tal senso è quanto sta accadendo per le donazioni di sangue nella provincia di Livorno. Per motivi di bilancio la Direzione Sanitaria della ASL 6 di Livorno ha infatti deciso che in futuro ( non si sa però a partire da quando) le analisi a cui sono soggetti i donatori saranno limitate a quelle minime indispensabili ( HIV ed epatite, in pratica) .
Tutte le altre analisi che venivano provvidenzialmente effettuate gratuitamente ai donatori prima del prelievo, verranno quindi eseguite solo dietro presentazione di richiesta medica e successivo pagamento del ticket. In pratica, bisognerà…pagare per donare il proprio sangue.[MORE]
Ma non è finita. I donatori non potranno neppure fruire delle bevande tipo succo di frutta che venivano somministrate gratuitamente dopo il prelievo, per compensare il calo di pressione conseguente al “salasso”. Anche in questo caso i donatori dovranno mettere mano al portafogli, se vorranno qualcosa in più dell’acqua del rubinetto.
Ci sarà da meravigliarsi sei la voglia di donare il proprio sangue subirà un calo nella zona costiera toscana? Un esempio di politica virtuosa solo dal punto di vista economico e come tale miope, che si spera non venga seguita da altre strutture sanitarie in Italia.
Raffaele Basile