17enne picchiato dal branco su un treno: "Sei un punkabbestia e fai schifo"
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NAPOLI, 12 APRILE 2013 - Amara, triste e assurda la vicenda che ha avuto luogo la sera di mercoledì scorso, a bordo di un treno che da Casalnuovo era diretto alla stazione di Piazza Garibaldi. Uno di quegli episodi a cui ci siamo fin troppo abituati, al punto da non darne il giusto rilievo.[MORE]
Filippo, 17enne napoletano di Acerra, viaggiava sul treno in compagnia della sua ragazza, quando a un certo punto il vagone viene invaso da un gruppo di una decina di ragazzini suoi coetanei che, inizialmente, cominciano ad offenderlo ed insultarlo per il modo in cui è vestito, per i suoi tatuaggi ed i suoi piercing. Lo chiamano "punkabbestia" nome con cui, nel gergo colloquiale giovanile, si indicano i ragazzi vestiti in modo un pò alternativo, che non corrisponde ai canoni commerciali e "convenzionali" diventati anche fin troppo "spersonalizzanti".
Ma dopo pochi attimi le parole offensive si trasformano in violenza fisica e gratuita. Pugni, schiaffi, spintoni, calci, che il povero Filippo riceve in pieno viso, fino ad accasciarsi a terra, incapace di reagire contro le "bestie del branco" di teenager, fin troppo superficiali tanto da individuare la "diversità" da colpevolizzare e condannare in un ragazzo che, semplicemente, ha deciso di non conformarsi alla massa nel suo modo di vestire. Le ragazze del gruppo, invece, colpiscono la fidanzatina di Filippo, tirandole i capelli e strattonandola.
La tragedia finisce soltanto all'arrivo del treno in stazione, quando il gruppo di vandali trova la fuga appena si aprono le porte e Filippo riesce a malapena a rialzarsi. Con il volto tumefatto ed una spalla lussata trova il coraggio di recarsi alla più vicina stazione di polizia, dove denuncia l'accaduto. Alcuni di loro vengono fermati, altri no.
Non è la prima volta che Filippo subisce episodi di intolleranza e ignoranza, ma non è mai diventato depresso o cattivo. Anzi, sorridendo, afferma: «non permetterò a questi episodi di condizionarmi in nulla, continuerò a salire su quel treno e continuerò a decorarmi con tatuaggi, piercing ed estensioni. L’ho detto anche a mia mamma che da questi incidenti si esce fortificati e di non preoccuparsi, io vado dritto per la mia strada».
Foto: Il Mattino
Valentina D'Andrea