118 Cosenza: il tribunale del malato sullo stato del servizio gestito dalle associazioni
Cronaca Calabria

118 Cosenza: il tribunale del malato sullo stato del servizio gestito dalle associazioni

giovedì 6 febbraio, 2014

COSENZA, 06 FEBBRAIO 2014 - Si apprende da voci di corridoio di una probabile azione congiunta, messa in atto dalle poche associazioni che gestiscono il servizio di supporto al 118 della provincia di Cosenza, volta ad ostacolare l’operato di potenziamento del servizio di emergenza urgenza effettuato dall’ASP di Cosenza.

Negli ultimi mesi, infatti, la direzione generale dell’azienda sanitaria ha inteso incrementare la tutela sanitaria, nell’ambito dell’emergenza 118, mediante la presenza di equipaggi con infermieri a bordo delle ambulanze del CISOM (il Corpo di Soccorso dell’Ordine di Malta) che da mesi garantisce un servizio di estrema efficienza e di alta professionalità sul territorio dell’alto Tirreno cosentino. Pare, infatti, che siano stati numerosi gli interventi di emergenza tra i quali non sono mancate le rianimazioni di pazienti, colpiti da arresto cardiaco, nei confronti dei quali il personale infermieristico CISOM ha proceduto a defibrillazione e RCP (rianimazione cardio polmonare). [MORE]

"Credo sia giunto il momento di porsi domande chiare e precise sullo stato del servizio 118 gestito dalle associazioni nell’ASP di Cosenza – afferma l’avv.Domenico Oliva, referente del Tribunale per i Diritti del Malato nella zona dell’alto Tirreno cosentino – ma soprattutto sul vero scopo di tale presunta cordata creata da alcune associazioni, sui probabili motivi posti dietro all’apparente ma probabile tentativo di vanificare ogni sforzo dell’ASP che vada nella direzione di affidare servizi a soggetti estranei a tale cordata. Se, infatti, si esamina la evoluzione, negli ultimi due o tre anni, dell’affidamento del servizio di supporto al 118, si noterà come si sia incredibilmente ridotto il numero delle associazioni in convenzione e come tale servizio sia rimasto appannaggio solo di alcune di esse che sembrano essere le stesse autrici della cordata di cui si parla. Pare, inoltre, che alcune associazioni siano state escluse dalle convenzioni senza alcun apparente motivo e che, tralaltro, le stesse non abbiano ottenuto risposta alle richieste avanzate anche nei confronti della direzione della centrale operativa 118; sembra, infatti, che nessuna risposta scritta ed ufficiale sia mai stata fornita dalla stessa centrale 118. In questo scenario in cui, apparentemente, sembra si sia creato un monopolio nella gestione del servizio 118 a favore di poche associazioni, è di ostacolo la presenza di soggetti come il CISOM, al di sopra delle parti e con una connotazione tutt’altro che locale; quest’ultimo potrebbe essere uno dei motivi per cui si vorrebbe estromettere dal sistema 118 un soggetto che per sua natura possiede una connotazione super partes e che, pertanto, non è incline ad accordi di spartizione territoriale del servizio 118 che, al contrario, potrebbero vigere tra privati. In un simile scenario è chiaro che la presenza di soggetti, avulsi da simili eventuali meccanismi, si porrebbe come ostacolo alla definitiva affermazione di una gestione monopolistica del servizio di supporto al 118 e dei servizi ad esso connessi. Tuttavia tale ipotesi è solo una delle diverse che potrebbero essere poste a base di una organizzazione all’interno della quale l’unico dato certo è rappresentato dalla presenza, pressocchè identica ed esclusiva, degli stessi soggetti.

Non bisogna dimenticare, inoltre, – aggiunge l’avv. Oliva – che alcuni soggetti non sono stati mai invitati, in passato, alle varie riunioni organizzate, anche dalla centrale 118, ai fini di una partecipazione organica delle associazioni al servizio 118; tale circostanza deve far riflettere ulteriormente su quanto accade. È chiaro che ogni tentativo della direzione generale ASP, per un efficace miglioramento di un servizio primario quale quello del supporto al 118, viene vanificato o, comunque, ridotto nei suoi effetti positivi a causa di un simile potenziale sistema, deleterio non solo per l’organizzazione del servizio stesso ma anche per la tutela della collettività. Come Tribunale del Malato abbiamo richiesto di accedere agli atti che affidano il servizio 118 alle associazioni di volontarato per valutarne ogni elemento fondante e, se necessario, saremo pronti a dare battaglia legale come già abbiamo fatto sinora, garantendo, eventualmente, un supporto propositivo alla magistratura.” 

Notizia segnalata da Tribunale Diritti Malato Alto Tirreno Cosentino - Ufficio Stampa


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https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

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