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CAGLIARI, 31 MARZO 2014 – Il match più atteso della trentunesima giornata di Serie A è senza dubbio il posticipo del San Paolo tra Napoli e Juventus; una sfida emozionante che, nonostante il distacco di 11 punti (anche se la Roma ha una partita in meno, che recupererà il prossimo 2 aprile), prova a riaccendere la lotta scudetto tra Vecchia Signora e Magica Roma. La squadra di Conte deve fare a meno dello squalificato Tevez e l’assenza del capocannoniere si fa sentire eccome, soprattutto perché gli altri componenti del reparto offensivo si rivelano poco precisi e incisivi; i partenopei, in grande spolvero, giocano con impegno e concentrazione e riescono a interrompere l’imbattibilità dei bianconeri, che durava ormai da 22 partite. I padroni di casa partono subito a ritmi altissimi e dopo una serie di opportunità non capitalizzate, sbloccano il risultato al 37° quando Insigne lancia Callejon che, scattando in posizione di fuorigioco, beffa Asamoah e supera Buffon. Gli ospiti provano a reagire, ma Reina difende bene la propria porta, così come fa il portiere della Juventus nell’area opposta; all’81°, però, Mertens prima difende bene la palla su Marchisio al limite dell’area e poi estrae dal cilindro una conclusione potente e precisa che trafigge l’estremo difensore bianconero.
Mezzogiorno di fuoco in casa del Sassuolo, che al Mapei Stadium viene battuto 0-2 dalla Roma. Al 16° Nainggolan ruba palla a Missiroli e confeziona un rasoterra centrale per Destro, che con un tocco sotto scavalca il portiere in uscita. I neroverdi potrebbero pareggiare su rigore al 35°, ma dopo ben quattro minuti di consultazioni con gli altri arbitri, Rizzoli decide di non assegnare il penalty fischiato inizialmente per un presunto contatto tra Sansone e Benatia. La squadra di Garcia cerca in ogni modo di segnare il secondo goal per mettere il risultato il cassaforte, ma il raddoppio arriva solo al 90°, quando Taddei serve Totti dopo aver sradicato la palla dai piedi di Mendes e il capitano lancia Bastos che, a tu per tu con Pegolo, non sbaglia la mira.
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Delude la Fiorentina, che contro la Sampdoria non va oltre lo zero a zero. Nel primo tempo i blucerchiati impensieriscono Neto con Eder e Gabbiadini, mentre la Viola risponde solo al 39° con Mati Fernandez. Anche nella ripresa gli ospiti sono più concreti, ma nonostante provino la conclusione in più occasioni, non riescono a sbloccare il risultato. Al 79° i padroni di casa hanno un’occasione clamorosa con Vargas, ma la palla centra l’incrocio dei pali e rimbalza sulla linea senza entrare in porta.
Può invece gioire il Milan, che nell’anticipo del sabato travolge il Chievo Verona grazie a Balotelli e Kakà, che festeggia la sua trecentesima gara in rossonero con una bella doppietta. Apre le danze Supermario al quarto minuto insaccando al volo uno ottimo pallone servitogli dalla destra da Rami. Al 27° è il giapponese Honda a crossare al centro per il brasiliano numero 22, bravo a controllare e a piazzare il pallone in rete da due passi. Il capolavoro del capitano milanista arriva però al 54° della ripresa, quando prima calcia una punizione dalla distanza poi, dopo una mischia, recupera palla e dal vertice sinistro dell’area libera un destro a giro imparabile per Agazzi.
Ritrova il sorriso anche l’Hellas Verona, autore di un bel tris al Bentegodi contro il Genoa. Il primo sigillo è di Donadel, che con un colpo da biliardo da 25 metri mette la palla in rete dopo aver scheggiato il palo. Nonostante l’inferiorità numerica, dovuta all’espulsione di Albertazzi al 45°, i clivensi continuano a spingere sull’acceleratore e all’88° raddoppiano con Toni al termine di un grandioso contropiede portato avanti dal numero nove e da Marquinho. Il campione del mondo, al 94°, riesce anche a realizzare la sua personale doppietta, trafiggendo Perin, sempre in contropiede, ma stavolta su assist di Agostini.
La Lazio in casa riesce nell’impresa di bloccare il Parma grazie a una rete di Candreva nel finale. Al goal di destro di Lulic del 15°, risponde Biabiany al 26°, approfittando di un’incertezza della retroguardia biancoceleste. Al 67° Klose, cecchino d’area di rigore, riporta avanti la squadra di Reja, che viene però raggiunta dai crociati all’81° grazie all’incredibile autogoal di Ciani; il difensore, nel tentativo di ostacolare Cassano, tocca la palla e beffa Marchetti. Solo in pieno recupero Candreva riesce a risollevare le sorti della gara trafiggendo Mirante con un missile imprendibile.
All’Olimpico di Torino i granata sconfiggono 2-1 il Cagliari e festeggiano il ritorno al goal di Alessio Cerci. Nel finale del primo tempo El Kaddouri porta in vantaggio i piemontesi insaccando un goal di testa a breve distanza dalla porta di Avramov. Al 71° Vives lancia Cerci e l’attaccante romano, a tu per tu con il portiere, non sbaglia col suo sinistro fatato. Sei minuti più tardi Nenè prova a riaprire la gara con un’incornata vincente su assist di Pisano, ormai un classico in casa rossoblù, ma gli isolani non riescono nell’impresa.
Sesto successo consecutivo per l’Atalanta, corsara a Bologna; i nerazzurri chiudono la pratica con due goal nel primo tempo. Al 22° De Luca recupera palla e, dopo una bella serpentina in area, infila Curci senza pietà. Appena quattro minuti più tardi, Estigarribia firma una delle reti più belle della giornata: il sinistro micidiale da fuori del calciatore ex-Chievo finisce all’incrocio dei pali, dove il portiere non può proprio arrivare.
Due i posticipi del lunedì che si giocheranno oggi: alle 19 è previsto il fischio d’inizio di Udinese-Catania, mentre alle 21 scatterà il cronometro di Livorno-Inter.
Vanna Chessa