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CAGLIARI, 19 MAGGIO 2014 – Il campionato di Serie A 2013/2014 si chiude col botto dopo aver regalato emozioni e sorprese fino all’ultimo attimo, soprattutto per quanto riguarda i record da raggiungere e gli ambiti biglietti last minute per l’Europa League, diventata per le squadre italiane tutt’altro che un ripiego.
Chi può essere fiera del proprio operato è la Juventus che, grazie alla rotonda vittoria ottenuta in casa contro il Cagliari, sfonda il muro dei 100 punti in Serie A, inanella il diciannovesimo successo in altrettante gare casalinghe e dimostra, come se ce ne fosse stato il bisogno, di aver strameritato il terzo scudetto consecutivo. Nel momento del trionfo davanti ai propri tifosi, l’unico timore che getta un’ombra sui festeggiamenti del popolo juventino è la paura che Antonio Conte decida di lasciare la squadra per andare ad allenare altrove. Intanto, i suoi calciatori si godono il momento e si preparano a volare in Brasile per gli ormai prossimi Mondiali.[MORE]
La Roma chiude a 85 punti e, nonostante la sconfitta subita a Genova contro i rossoblù e i 17 punti di ritardo sulla capolista, può ritenersi soddisfatta della propria stagione. Mister Garcia è stato capace di rasserenare un ambiente deluso da alcune stagioni fallimentari, ha reso il gruppo più coeso e ha messo in campo una formazione capace di divertire il pubblico e al contempo di portare a casa il risultato.
Il Napoli di Benitez forse avrebbe voluto ottenere qualcosa di più in questa stagione, ma la terza piazza in campionato e la Coppa Italia 2014 in bacheca fanno sorridere anche la società e i supporters azzurri. Che la compagine partenopea abbia ottime potenzialità e individualità di livello internazionale è stato dimostrato sempre, fino alla trentottesima giornata, quando davanti alla gente del San Paolo il Napoli ha servito una cinquina all’Hellas Verona. La squadra di Mandorlini, nonostante fosse una neopromossa, non ha mostrato timori reverenziali nel corso del campionato e, se avesse avuto maggior costanza, avrebbe potuto conquistare un posto in Europa.
La Fiorentina, già certa di partecipare alle prossime competizioni internazionali, infrange i sogni di gloria del Torino. La Viola passa in vantaggio per due volte, ma i granata sono bravi a pareggiare i conti; però, quando al 93° la squadra di Ventura ottiene un rigore decisivo per la causa dei piemontesi, dal dischetto Alessio Cerci sbaglia tutto e spreca una chance clamorosa facendosi parare il tiro da Rosati. Per un solo punto i piemontesi, scavalcati dal Parma, sono condannati a rinunciare all’Europa League nonostante abbiano disputato un campionato da incorniciare.
Nel giorno in cui l’Inter dà l’addio allo storico capitano Zanetti e ad alcuni eroi del celebre Triplete, i nerazzurri perdono 2-1 al Bentegodi contro il Chievo. Il successo dei gialloblù non pregiudica però il cammino della squadra di Mazzarri che, con tre punti in più rispetto ai delusi cugini rossoneri, avrà la possibilità di rappresentare Milano nelle sfide internazionali. La squadra di Seedorf infatti, nonostante la vittoria contro il Sassuolo, non raccoglie alcun frutto e rimane tagliata fuori; il Milan, infatti, chiude all’ottavo posto, alle spalle di Inter, Parma e Torino.
Tra le fila degli insoddisfatti protagonisti di una stagione incolore c’è la Lazio di Reja; i biancocelesti, che nell’ultima di campionato hanno steso il neoretrocesso Bologna solo al 90°, pagano sia le carenze in organico, sia la difficile situazione venutasi a creare tra i tifosi e il presidente Lotito.
Quando si parla di problemi societari non si può dimenticare il Cagliari, salvatosi in anticipo nonostante la questione stadio, che ha costretto i rossoblù a giocare le gare interne davanti a un pubblico di soli cinquemila spettatori, e le voci di mercato riguardanti il club, con Cellino impegnato nelle trattative con la cordata americana.
Gioisce invece il Parma che, grazie alla doppietta dell’italo-brasiliano Amauri, beffa il Torino e conquista l’ultimo posto valido per l’Europa League. Un prestigioso traguardo per la squadra di Donadoni, che festeggia l’annata positiva con il ritorno nei calcio che conta. Il risultato conta invece ben poco per il Livorno, condannato matematicamente alla retrocessione in B insieme a Bologna e Catania. È dunque inutile la vittoria ottenuta dai siciliani sull’Atalanta; i bergamaschi, forti di un bottino di 50 punti, sono salvi da tempo e i tre punti conquistati dagli etnei grazie a un rigore trasformato al 90°, non cambiano la situazione.
Finisce in goleada la partita tra Udinese e Sampdoria; ai marcatori blucerchiati Okaka, Eder e Soriano, risponde capitan Di Natale, che davanti al pubblico del Friuli si concede una splendida tripletta.
Vanna Chessa