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CAGLIARI, 28 APRILE 2014 – Il sipario sulla trentacinquesima giornata calerà soltanto questa sera, quando si conoscerà il risultato del posticipo di fuoco tra Sassuolo e Juventus. I bianconeri lotteranno per vincere e allontanarsi dalla Roma, tornata a -5 dalla squadra di Conte, ma si troveranno di fronte una formazione a caccia di punti, visto che il sogno di rimanere in A è diventato più concreto adesso che i neroverdi occupano il terzultimo posto in compagnia del Bologna.
Nell’anticipo del venerdì contro il Milan, i giallorossi di Garcia trovano la nona vittoria consecutiva. Nonostante i rossoneri venissero da una striscia di cinque successi, contro la Roma sono affiorati i limiti della squadra di Seedorf. Nel primo tempo gli ospiti provano a chiudere gli spazi, ma al minuto 43 sale in cattedra Pjanic che, dopo aver dribblato tre avversari, trafigge Abbiati senza pietà. I padroni di casa cercano il raddoppio, che arriva al 63° quando Gervinho ribatte in rete una palla respinta dal portiere sul precedente tiro di Totti; il goal viene convalidato nonostante il brasiliano, al momento della conclusione del capitano, fosse in fuorigioco. Sul finale, sono vani i tentativi del Milan di cambiare le sorti della gara. [MORE]
Finisce a reti bianche la sfida tra Inter-Napoli, con Mazzarri e Benitez che, contro le squadre del loro passato, conquistano un punto per parte. La prima frazione di gioco regala grandi emozioni, le formazioni in campo non si risparmiano ma, nonostante le ghiotte occasioni capitate su entrambi i fronti, nessuno riesce a sbloccare il risultato. Palacio, Hernanes, Kovacic e Nagatomo da un lato e Callejon, Inler e Higuain dall’altro si rivelano poco concreti, anche se sul risultato influiscono le ottime prestazioni dei due portieri. Preoccupazione nel finale per El Pipita, uscito in barella dopo uno scontro di gioco; in base ai successivi accertamenti, pare che Higuain abbia il 70% di possibilità di recuperare in tempo per la finale di Coppa Italia.
La Fiorentina si impone a Bologna con un netto tre a zero e se la vittoria dei viola vale quasi un biglietto per l’Europa, i felsinei si ritrovano invischiati più che mai nella lotta per la salvezza. Il destro micidiale di Cuadrado sblocca il risultato al 22° e al 35° Ilicic raddoppia con un bolide dalla distanza; all’87° il colombiano riesce anche a realizzare la sua meritatissima doppietta firmando così lo 0-3 conclusivo.
All’Olimpico il Torino chiude la pratica Udinese realizzando un goal per tempo. Al 15° El Kaddouri segna su assist di Immobile e porta in vantaggio i granata. Quando, 56° della ripresa, Maksimovic confeziona un cross perfetto in avanti, Immobile non si fa pregare e sigla il raddoppio ovvero la sua ventunesima marcatura stagionale.
Al Livorno il cambio di allenatore non basta e in Toscana vince la Lazio con un rotondo 0-2. Al 15° Mauri, appostato sul secondo palo, insacca al volo il cross di Lulic e realizza il primo goal. In avvio di ripresa il capitano biancoceleste prova la conclusione, ma la sfera viene intercettata in area da Rinaudo e l’arbitro assegna il rigore; sul dischetto si presenta il solito che Candreva che, preciso come un cecchino, supera Bardi e mette in cassaforte la vittoria esterna.
L’Hellas Verona rifila un secco 4-0 al Catania e riduce al lumicino le speranze degli etnei di rimanere in Serie A. I clivensi segnano il primo goal dopo appena sei minuti di gioco con Luca Toni, che recupera la palla respinta da Frison su una precedente conclusione dei gialloblù e mette il suo sigillo sull’elenco dei marcatori. L’attaccante campione del mondo si ripete al 28°, ma stavolta insacca di testa il pallone crossato da Sala e realizza la ventesima rete stagionale. Un attimo prima dell’intervallo Marquinho libera un violento sinistro e spedisce la sfera sul secondo palo, dove il portiere non può arrivare. Ad arrotondare ulteriormente lo score ci pensa al 75° Juanito Gomez, bravo a monetizzare l’assist di Sala con un bel destro.
Al Sant’Elia il Cagliari batte di misura il Parma e conquista la salvezza matematica. Al 32° Lucarelli rifila una manata al volto in area a Dessena e l’arbitro assegna un penalty ai rossoblù; dal dischetto Pinilla non sbaglia e firma il goal partita. Sul fronte opposto il portiere esordiente Silvestri fa un figurone sventando una serie di occasioni interessanti per i crociati, rimasti in inferiorità numerica 52° per l’espulsione di Felipe, colpevole di aver dato una manata al volto a Rossettini. Nel corso della gara i tifosi della Curva Nord contestano il presidente Cellino e, per la prima volta nella storia, dedicano dei cori a dei singoli calciatori, le bandiere del Cagliari Conti e Cossu. Intanto i padroni di casa non riescono a raddoppiare, mentre gli ospiti provano, invano e senza troppa fortuna, a pareggiare.
A Bergamo, dopo il palo di Bertolacci e la conclusione di Fetfatsidis, il Genoa sblocca il risultato al 27° con De Ceglie, che di testa porta in vantaggio i grifoni trasformando in oro l’assist dalla sinistra di Antonelli. Al 50° della ripresa Portanova atterra Denis in area e il direttore di gara fischia il rigore ed espelle il calciatore rossoblù; è lo stesso Denis a tentare la battuta, ma il giovane Perin è bravissimo a parare il tiro e a salvare il risultato. L'Atalanta agguanta il pareggio solo all’82°, quando De Luca trova il tap-in vincente a pochi passi dalla porta; nonostante l’autore del goal fosse in posizione di fuorigioco, la rete viene convalidata.
A Marassi la Sampdoria subisce il vantaggio del Chievo, ma vince in rimonta sul finale di gara. Il primo tempo termina a reti inviolate e l’equilibrio dura fino al 65°, quando Mustafi stende Obinna in area e viene espulso; l’arbitro assegna un rigore ai veneti e Thereau lo trasforma senza problemi. I blucerchiati reagiscono e all’81° Regini, dopo una serie di dribbling, serve Eder, subito pronto a infilare Agazzi e a pareggiare. La gara non è ancora finita, infatti al 93° Hetemaj non intercetta il cross di Regini e Soriano, in un attimo, prende palla e beffa il portiere ex-Cagliari per la seconda volta ribaltando così il risultato.
Vanna Chessa