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CAGLIARI, 7 OTTOBRE 2013 – Non sbaglia un colpo la Roma, che contro l’Inter centra la settima vittoria in altrettante gare. Il Napoli travolge il Livorno e insegue staccato di due lunghezze in compagnia della Juventus, a sua volta vincitrice nel posticipo domenicale con il Milan. La neopromossa Verona segna e vince in casa del Bologna meritandosi il quinto posto in classifica. Fiorentina e Lazio, nel secondo posticipo, non vanno oltre lo zero a zero, un risultato che non accontenta nessuno. Se l’Udinese si impone due a zero sul Cagliari, il Torino pareggia con la Sampdoria e il Parma batte il Sassuolo nel derby emiliano. L’Atalanta vince in casa del Chievo e infine Catania e Genoa pareggiano al Massimino. [MORE]
Sempre più magica la Roma di mister Garcia e capitan Totti, autore di una doppietta contro l’Inter. A San Siro i giallorossi aprono le danze al 18° quando Ranocchia perde palla, Gervinho ne approfitta e serve Totti che, dal limite dell’area, lascia partire un destro rasoterra spedendo la palla nell’angolino dove Handanovic non può arrivare. I nerazzurri provano a reagire e al 25° colpiscono il palo con Guarin, ma i giallorossi non si fanno intimidire e raddoppiano al 40° su rigore con Totti. Il penalty è stato assegnato ai capitolini per il netto fallo di Pereira su Gervinho; la squadra di Mazzarri protesta ritenendo il fallo cominciato fuori area, ma le immagini parlano chiaro. Gli ospiti trovano il tempo anche per realizzare la terza rete, stavolta con Florenzi che capitalizza al meglio il contropiede avviato da Strootman bucando Handanovic con un diagonale sul secondo palo. Nella seconda frazione di gioco la Roma sfiora la quarta marcatura con Florenzi e Gervinho, mentre all’Inter viene giustamente annullato un goal firmato da Ranocchia per una carica sul portiere De Sanctis, che teneva saldo tra le mani il pallone prima dell’intervento scorretto del difensore nerazzurro.
Il Napoli è spumeggiante e rifila un poker al Livorno. Gli azzurri sbloccano il risultato al 4° in contropiede con Pandev, che buca Bardi con un sinistro incrociato. I toscani provano a reagire, però al 26° il portiere ospite sbaglia l’intervento e il potente sinistro di Inler vale il 2-0. Gli ospiti potrebbero riaprire la gara, ma lo straordinario destro al volo di Emeghara scheggia il palo. Al 54° della ripresa Pandev lancia Callejon in area e lo spagnolo dalla destra non sbaglia e cala il tris. Al 67° il portiere Bardi si riscatta parando la punizione calciata perfettamente da Martens e poco dopo respingendo anche la conclusione di Insigne; non riesce però a murare la botta di Hamsik, che recupera palla e la piazza in rete siglando il 4-0 finale.
Il tanto atteso posticipo serale giocato da Juventus e Milan se lo aggiudicano meritatamente i bianconeri di Conte, una squadra che sa soffrire e soprattutto reagire. Il Milan infatti passa in vantaggio al primo minuto: dalla destra Abate serve Nocerino, che pesca Muntari tutto solo in area sulla sinistra e la fulminea conclusione del ghanese trafigge Buffon. La Vecchia Signora si butta in avanti a capofitto e prova il tiro con Quagliarella, Asamoah e Chiellini, ma il pareggio lo firma Pirlo su punizione al 16°, trasformando in oro il calcio piazzato dalla lunetta. C’è un po’ di nervosismo in campo, e Bonucci rimedia un giallo dopo un duro testa a testa con Robinho. Al 26° Zapata lascia partire un missile dalla distanza e Buffon è bravo a deviarlo in corner. Intanto, sul fronte opposto, Tevez reclama un rigore in seguito a un contatto in area con Constant, ma l’arbitro lascia correre. Al 50° la Juve attacca e se Abbiati è bravo a sventare una conclusione insidiosa di Vidal, Mexes si rende protagonista di un gesto scandaloso colpendo Chiellini al volto con un pugno. Il francese non viene visto dai direttori di gara e se la scampa dal rigore e, almeno momentaneamente, dal cartellino rosso. Buffon difende la propria porta dall’attacco di Robinho e poco dopo, al 69°, il nuovo entrato Giovinco dribbla Zapata e firma una rete straordinaria che vale il 2-1. Al 74° Mexes viene espulso per somma di ammonizioni e, un minuto dopo, i padroni di casa realizzano il terzo goal. Pirlo batte una punizione e centra la traversa, la palla torna il campo e Chiellini, in scivolata, è bravo e soprattutto pronto a piazzarla in fondo alla rete. Al 90° Muntari accorcia le distanze, anche se per spiazzare Buffon è decisiva la deviazione di Bonucci. Al 94° c’è un corner per i rossoneri, ma Zapata non monetizza piazzando la palla sopra la traversa.
Finisce a reti bianche Lazio-Fiorentina. La Viola potrebbe passare già al 9° minuto, ma Borja Valero non arriva sul cross di Pasqual. Sul fronte opposto, i biancocelesti si rendono pericolosi con Perea e Hernanes, ma Neto è sempre all’altezza della situazione. Nella ripresa gli uomini di Montella non capitalizzano due buone chance avviate dalle punizioni di Pasqual e Rossi, intanto i padroni di casa concludono senza esito con Hernanes, Candreva e Floccari.
Il Bologna, che ospita il Verona, ci prova subito con Della Rocca, ma Rafael respinge. Al 21° i veneti segnano il primo goal con Cacciatore che, servito da Gomez, piazza un sinistro a giro sul secondo palo dove Curci non arriva. Al 29° arriva il raddoppio di Iturbe, che prima si beve mezza retroguardia rossoblù, poi dal limite dell’area scarica un potente sinistro che si infila nell’angolino. Prima dell’intervallo i felsinei ci provano senza successo con Morleo e Diamanti, mentre Iturbe sfiora il tris. Al 49° della ripresa Gonzalez stende Moscardelli in area e l’arbitro assegna ai padroni di casa un rigore che Diamanti trasforma senza problemi. Al 56° Iturbe offre a Toni un’ottima palla che vale il goal dell’uno a tre, ma per vedere la quarta marcatura degli ospiti bisogna aspettare il minuto 93, quando Jorginho trasforma l’ennesima ripartenza nel colpo del KO per il Bologna.
Il Cagliari parte bene al Friuli e Murru centra anche la traversa al terzo minuto. Dopo una buona mezzora, i rossoblù si perdono e l’Udinese tira fuori le unghie. Al 33° i padroni di casa sbloccano il risultato: Di Natale calcia una punizione, in area si scatena una mischia e Danilo da pochi passi riesce a insaccare con un tiro al volo. Al 52° della ripresa Dessena commette un fallo da dietro su Gabriel Silva; Di Natale non spreca l’occasione e trasforma la punizione in una pennellata perfetta che vale il secondo goal dei friulani. Mister Lopez cerca più qualità mettendo in campo Sau e Cabrera, ma il risultato non cambia, anche se il portiere Kelava compie un vero miracolo sulla conclusione tentata da Ibarbo all’82°.
Quattro goal nella sfida tra Sampdoria e Torino, ma per vedere il primo bisogna attendere ben 41° minuti; la marcatura è firmata da Sansone, che riceve da Pozzi, controlla e, dal limite dell’area, lascia partire un siluro che si infila nell’angolino. In pieno recupero c’è una punizione a favore dei blucerchiati; Palombo calcia, Padelli respinge ma non trattiene e Pozzi riesce a insaccare il pallone del 2-0; Gervasoni, però, annulla inspiegabilmente la rete ritenendo che il tempo sia scaduto nel momento esatto in cui il portiere del Torino ha compiuto la parata. Al 66° c’è un corner per i granata; sul primo palo Obiang spizza di testa e Immobile si avventa sulla palla trovando la deviazione vincente. Un minuto dopo Cerci si trova solo di fronte al portiere ligure, ma questi riesce ad alzare il tiro dell’ex-Fiorentina sopra la traversa con un grande intervento. Al 75° Palombo stende D’Ambrosio in area ed è proprio Alessio Cerci a trasformare il rigore del 2-1 per i piemontesi. Al 92° Gervasoni commette un secondo grave errore assegnando un penalty inesistente ai padroni di casa per un contrasto tra Glik e Eder; dal dischetto sarà proprio Eder a realizzare la rete del due a due finale.
Il derby dell’Emilia se lo aggiudica il Parma, che infligge un netto 3-1 al Sassuolo di Di Francesco. Il primo goal si vede al 32°, quando Cassano recupera un pallone che Acerbi avrebbe voluto lasciar uscire sul fondo e confeziona l’assist ideale per Palladino, che deve solo appoggiare in rete. Al 47° della prima frazione di gioco Gobbi sbaglia un retropassaggio lanciando Berardi in avanti, Mirante lo atterra e l’arbitro, dopo essersi consultato con i suoi assistenti, espelle il portiere gialloblù e assegna il rigore ai neroverdi. Dal dischetto Berardi firma il pareggio. Zaza non concretizza un paio di occasioni, Floro Flores centra il palo e, alla fine, sono i ducali a segnare ancora al 70°; Cassano crossa e Rosi insacca di testa. Sette minuti più tardi Fantantonio, dopo i due assist, riesce anche ad aggiungere il suo nome all’elenco dei marcatori: sugli sviluppi di una punizione battuta da Gargano, il fantasista ex-Inter buca la retroguardia avversaria e, a tu per tu con l’estremo difensore del Sassuolo, non sbaglia la conclusione.
L’Atalanta, ospite del Chievo, conquista tre punti pesanti al Bentegodi. Al 4° minuto gli arbitri non vedono il tocco di mano di Carmona in area e così ai padroni di casa viene negato un rigore. Al 16° gli orobici segnano il goal partita con Maxi Moralez, che batte Puggioni dopo aver ricevuto palla da Raimondi. Al 33° i gialloblù hanno l’opportunità per pareggiare ma Estigarribia, anziché servire Thereau sul secondo palo, prova la conclusione, il suo tiro però si spegne sull’esterno della rete. Il paraguaiano ci riprova prima dell’intervallo, ma Consigli si salva in corner. Nella ripresa i nerazzurri cercano il raddoppio con Raimondi, Moralez e Cigarini; intanto i clivensi, che rispondono con Sardo, Pellissier e Rigoni, non riescono ad agguantare il pareggio.
Il Catania ospita il Genoa, che ripropone in panchina mister Gasperini, subentrato a Liverani. La prima conclusione la firma Kucka al 22°, però Andujar si fa trovare pronto e si salva in angolo. Al 50° del secondo tempo Castro colpisce la traversa deviando di testa la punizione calciata da Plasil. Nove minuti più tardi gli etnei riescono a sbloccare il risultato grazie all’errore clamoroso di Antonelli, che sbaglia il rinvio sul cross di Castro e lascia Barrientos libero di battere a rete e di segnare l’uno a zero. Quando la gara sembrava ormai chiusa, Legrottaglie firma un inatteso autogoal di testa nel tentativo di anticipare Gilardino in occasione di un cross dalla sinistra.
Vanna Chessa