CAGLIARI, 6 MAGGIO 2013 – I primi verdetti della stagione arrivano nella trentacinquesima giornata. La Juventus si laurea Campione d’Italia per la ventinovesima volta grazie al successo di misura sul Palermo e può festeggiare il trionfo con tre gare d’anticipo. Le novità riguardano anche la parte bassa della classifica; il Pescara, in seguito alla sconfitta subita nello scontro diretto contro il Genoa, è matematicamente retrocesso in Serie B. Cavani firma tre reti e regala al suo Napoli la vittoria nel posticipo di lusso contro l’Inter. Il Milan batte il Torino grazie alla rete di Balotelli e va a +4 sulla Fiorentina, beffata in casa dalla Roma che vince sul finale con un goal di Osvaldo. Se l’Udinese di Di Natale cala il tris contro la Sampdoria, la Lazio di Hernanes e Miroslav Klose, autore di ben cinque marcature, gioca a tennis con il Bologna. Portano a casa i tre punti anche il Catania, che rifila tre reti al Siena, e il Parma, che ha la meglio sull’Atalanta.
Se alla Juventus basta un pareggio per vincere lo scudetto, il Palermo dovrebbe giocare per vincere e sperare nella salvezza. Nel primo tempo la squadra più pericolosa è quella bianconera, ma Vidal, Vucinic e Pogba non pungono. Al 51° della ripresa, Miccoli cerca la via del goal, ma con il suo destro micidiale centra solamente il palo. Trascorrono appena sette minuti quando Donati rifila uno spintone a Vucinic e l’arbitro assegna un rigore piuttosto generoso; dal dischetto, il cecchino Vidal firma il vantaggio. Chiellini, Vucinic e Marchisio con trovano il raddoppio e sul fronte opposto Hernandez sfiora il pareggio. Quagliarella colpisce la traversa e i tifosi bianconeri si accendono e iniziano a festeggiare l’ormai vicinissima vittoria. L’unica macchia nella gara degli uomini di Conte è il brutto gesto di Pogba, espulso per aver sputato verso Aronica, che lo aveva colpito al volto con una manata durante un contrasto.[MORE]
Edison Cavani riceve palla da Pandev, buca la retroguardia nerazzurra e sblocca il risultato dopo appena tre minuti. L’Inter reagisce ma Guarin e Pereyra non concretizzano alcune buone occasioni. Il pareggio arriva su rigore al 23°; a trasformarlo è lo stesso Alvarez, proprio colui che aveva subito il fallo in area ad opera di Zuniga. Al 32° Jonathan interviene in maniera scorretta su Zuniga e l’arbitro assegna un penalty a favore del Napoli; dal dischetto, Cavani firma il 2-1. Nella ripresa, gli interisti si rendono pericolosi con Alvarez; il Napoli, però, risponde con Dzemaili e il Matador. Al 77° i partenopei scattano in contropiede; Pandev serve una gran palla sul secondo palo, la difesa dell’Inter non ci arriva, ma Cavani si, e in scivolata realizza la sua tripletta e mette il risultato in cassaforte.
Nel primo tempo della sfida tra Milan e Torino, i padroni di casa impegnano Gillet con le conclusioni di Muntari, Boateng, El Shaarawy e Mexes, mentre i granata rispondono con Cerci e Barreto. Al 52° il portiere del Toro esce a vuoto, ma il Faraone non riesce ad approfittarne; poco dopo Balotelli lascia partire un bolide dalla distanza, il portiere però para in due tempi e sventa anche l’assalto di Pazzini. Intanto gli ospiti non monetizzano due occasioni nitide, prima Barreto e poi Di Cesare non trasformano gli ottimi assist di Cerci. All’85° Supermario firma il goal della vittoria insaccando da pochi passi un pallone servitogli da Mexes.
Fiorentina-Roma la decide Pablo Daniel Osvaldo siglando il goal dell’ex in pieno recupero. Se a causa di questo passo falso la viola rallenta la sua corsa verso la zona Champions, la squadra di Andreazzoli coltiva ancora il sogno di un posto nell’Europa che conta. Nel primo tempo Totti e Osvaldo impegnano Viviano, ma al 39° soltanto la parata straordinaria del portiere giallorosso e il palo vietano a Jovetic e compagni di passare in vantaggio. Nella ripresa la squadra di Montella gestisce palla e crea gioco mentre i capitolini faticano un po’ di più; l’estremo difensore romanista, intanto, compie un’ottima parata su Ljajic. Al 77° De Rossi tocca la palla con il braccio in area, però l’arbitro lascia correre. La Fiorentina sfiora il goal al 92° con Pizzarro, che centra il secondo palo del match e, un minuto più tardi, Osvaldo sblocca il risultato di testa sugli sviluppi di un corner. Al rientro negli spogliatoi, Ljajic ingiuria il direttore di gara e si guadagna così due turni di squalifica in un momento decisivo del campionato.
Grazie alla doppietta realizzata contro la Sampdoria, Totò Di Natale diventa il primo calciatore della Serie A ad aver realizzato 20 reti per quattro stagioni di fila. È proprio l’attaccante campano ad aprire le danze al 29° con un gran sinistro che Romero non può bloccare. Al 34° i blucerchiati pareggiano grazie al sinistro di Eder, che trafigge Brkic con la complicità di una deviazione. Al 52° della seconda frazione di gioco, il capitano dell’Udinese riceve in area da Danilo e insacca anticipando portiere e difensore doriani. Al 68° Sansone colpisce il palo e non riesce ad accorciare le distanze; intanto, sul fronte opposto, Domizzi e Muriel non capitalizzano tre buone chance. La terza rete dei bianconeri arriva all’88°, quando Romero sbaglia tutto e Muriel ne approfitta e spedisce la palla nel sette.
La Lazio non scherza e stende il Bologna con un rotondo 6-0, punteggio che fa pensare più al verde campo da tennis di Wimbledon che al calcistico manto erboso dell’Olimpico. Fortunatamente il Bologna, fermo a quota 40 punti, non deve preoccuparsi troppo della sconfitta vista la salvezza ormai quasi certa. Klose firma la prima rete al 22° rispedendo in fondo alla rete la respinta corta di Stojanovic sulla precedente conclusione di Candreva. Al 31° Hernanes sfodera il suo fenomenale tiro da fuori e beffa il portiere avversario. Due minuti più tardi Floccari centra la traversa; la Lazio non demorde e al 36° Klose segna ancora, stavolta in contropiede su assist di Lulic. Il bomber tedesco non placa mai la sua sete di goal e al 39° si trova a tu per tu con l’estremo difensore felsineo e realizza una tripletta. Al 51° della ripresa, il numero 11 biancoceleste delizia per la quarta volta i suoi tifosi insaccando di testa il cross di Candreva. Dieci minuti più tardi la Lazio riparte in contropiede, Floccari serve ancora Klose e il tedesco realizza la sesta sete per i padroni di casa e la sua personale cinquina; uno score degno di un campione straordinario.
Al Massimino di Catania, la tripletta di Bergessio lascia il Siena sull’orlo del baratro. La prima marcatura arriva al 14°, quando Castro serve l’argentino, che stoppa di petto e spedisce la palla in rete. Al 42° i toscani rimangono in inferiorità numerica dopo il rosso diretto rimediato da Felipe per una dura entrata al limite dell’area. Nella seconda frazione di gioco, Frison para la conclusione di Sestu e poco dopo gli etnei raddoppiano. Bergessio trova un varco e calcia il pallone dove Pegolo non può arrivare. Al 71° Barrientos serve sul filo del fuorigioco la punta argentina, che calcia al volo e mette il terzo sigillo alla gara.
Il Chievo ospita il Cagliari al Bentegodi per una sfida tra squadre ormai salve. La prima conclusione arriva dopo appena due minuti, ma Puggioni sventa l’assalto del gioiello sardo Marco Sau. Nonostante la partenza sprint degli isolani, il ritmo della gara rimane piuttosto basso ed entrambe le squadre commettono numerosi errori. I clivensi ci provano solo al 40°; Thereau e Frey confezionano una buona palla per Drame, che non riesce però a trafiggere Agazzi, bravissimo in questo frangente. In tutta la ripresa, le uniche azioni interessanti sono targate Cagliari; la prima è un missile dalla distanza calciato da Nainggolan, la seconda, in pieno recupero, è una conclusione a giro di Eriksson da posizione defilata.
La sfida tra Parma e Atalanta se la aggiudicano i ducali. Dopo i goal falliti da Amauri e Belfodil, Parolo sblocca il risultato al 43° approfittando di un rimpallo provocato dal precedente assalto di Belfodil. Prima dell’intervallo gli orobici sfiorano il pari prima con Bonaventura, che si vede respingere la conclusione proprio sulla linea da Lucarelli, e poi con Denis, che centra la traversa. Al 56° Consigli manda in corner la conclusione di Parolo e, dalla bandierina, Amauri offre un assist perfetto a Biabiany, che sigla il raddoppio con un destro incrociato.
Il Genoa si impone sul Pescara in una gara clou per la salvezza e compie un importante balzo in avanti, mentre la matematica condanna gli abruzzesi alla retrocessione. Floro Flores segna l’uno a zero di testa su assist di Manfredini. Al 30° Borriello stoppa la palla e la mette in rete con uno splendido sinistro a giro; il controllo dell’attaccante campano è viziato da un fallo di mano ma, nonostante le proteste degli ospiti, l’arbitro convalida il goal. Al 35° Sculli accorcia le distanze insaccando di testa l’assist di Zanon; il Genoa però prende il largo nella ripresa. Al 54° Borriello calcia un bolide che finisce nel sette e al 70° Bertolacci segna da fuori area dopo uno scontro tra il portiere Perin e Borriello.
Vanna Chessa
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