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CAGLIARI, 14 GENNAIO 2013 – La capolista Juventus comincia il girone di ritorno con un pareggio in casa del Parma; alla luce di questo risultato, il vantaggio dei campioni d’Italia sulla Lazio si riduce a soli tre punti. All’Olimpico la squadra di Petkovic rifila due reti all’Atalanta e rimane a +2 sul Napoli, che al San Paolo ha calato il tris contro il Palermo. Vince anche l’Inter sul Pescara, mentre non è giornata per Fiorentina e Roma, che perdono contro Udinese e Catania. Pareggio a reti bianche tra Milan e Sampdoria nel posticipo domenicale di Marassi. Il Cagliari torna alla vittoria dopo sei sconfitte consecutive e lo fa nello scontro salvezza contro il Genoa; trionfano in casa anche il Bologna sul Chievo e il Torino sul Siena.
La sfida del Tardini tra Juventus e Parma si chiude in parità. I primi tiri in porta del match li calciano Gobbi per il Parma e Quagliarella per i bianconeri. Belfodil impensierisce la retroguardia di Conte in più occasioni, ma Buffon difende bene la propria porta. Al 29° Pogba lascia partire un bolide dal limite, il portiere gialloblù non si tuffa nemmeno, ma la palla esce di un soffio. Al 34° i ducali avviano un’azione offensiva, la difesa bianconera non riesce a liberare l’area e quando il pallone si impenna, Amauri cerca il goal con una rovesciata spettacolare, ma il pallone termina alto. La Juventus risponde con Lichsteiner, ma la conclusione viene murata da Gobbi; provano anche Quagliarella, Giovinco e Padoin, però Mirante infila una serie di ottime parate. Al 51° della ripresa, l’ingenuo fallo di Marchionni su Padoin offre allo specialista Andrea Pirlo una ghiotta punizione dal limite; il tiro del regista bianconero viene deviato da Biabiany e diventa imparabile per Mirante. Al 64° Quagliarella vede il portiere avversario troppo in avanti e tenta il colpaccio con un pallonetto da centrocampo, che termina alto. Al 77° Caceres perde Sansone che, su assist di Paletta, confeziona un gran tiro e trafigge Buffon. Nonostante gli affondi finali di Vucinic, la Vecchia Signora non trova il goal della vittoria.[MORE]
La Lazio continua la sua corsa e vince anche contro l’Atalanta. Primo tempo equilibrato, l’unica vera occasione la firma Brivio al 37°, però Marchetti è bravo a deviare in corner la botta dal limite del calciatore bergamasco. Nella seconda frazione di gioco i biancocelesti sono più pericolosi; Hernanes, Floccari e Mauri hanno tre chance interessanti, ma il portiere, l’imprecisione e anche un intervento sulla linea di Carmona salvano la porta atalantina. Al 66° però la Lazio passa in vantaggio, anche se con un goal macchiato da un netto fallo di mano; Floccari infatti tocca la sfera col braccio, stoppa e mette la palla nel sette. Inutili le proteste dei nerazzurri, gli arbitri non hanno visto nulla e convalidano la rete. Al 76° Konko sfiora il raddoppio, ma Consigli respinge coi pugni. Un minuto più tardi arriva l’autogoal di Brivio che, intervenendo in anticipo su un inoffensivo cross di Mauri, spedisce il pallone nella propria porta. Sul finale il profeta Hernanes centra la traversa e manca il 3-0.
In casa del Napoli il Palermo si mostra subito aggressivo e solo una gran parata di De Sanctis al 7° toglie all’ex Dossena la gioia del goal. Pericolo rosanero anche al 27°, quando il diagonale di Morganella termina al lato di qualche centimetro. Alla prima occasione per i padroni di casa, Maggio porta in vantaggio il Napoli con un bel goal di testa su cross di Hamsik. Appena cinque minuti più tardi Inler ruba palla, evita un avversario e insacca il 2-0; davvero splendida l’azione del centrocampista azzurro. Al 38° Barreto vorrebbe accorciare le distanze, ma la sua punizione si stampa sulla traversa. Mentre Hamsik sfiora il palo, Cavani va vicinissimo al goal su punizione e su azione; a mettere il risultato in cassaforte ci pensa però Lorenzo Insigne, con il contributo di Inler, che recupera palla e la piazza a centro area. Il rosanero Miccoli cerca la porta da trenta metri, però De Sanctis è ben piazzato.
Contro il Pescara l’Inter di Stramaccioni ritrova la vittoria che mancava da tre turni. Al 17° Cassano prova a impensierire Perin dalla sinistra, ma il vantaggio arriva solo al 31° con il sesto goal in campionato di Palacio. Chivu serve Cassano, che fa velo a favore di Palacio; l’argentino prende palla, si gira e sfodera un gran destro a fil di palo. Al 40° Colucci batte una punizione a giro lentissima, però Handanovic deve intervenire in due tempi per bloccare la palla. Nella ripresa il Pescara prova a schiacciare l’Inter, ma i nerazzurri non mollano la presa, anzi mancano il 2-0 di pochissimo con Jonathan. Il raddoppio arriva appena 120 secondi più tardi grazie a un’azione in contropiede avviata da Guarin, che scambia con Palacio e riceve indietro un assist perfetto che deve solo insaccare alle spalle di Perin. Tra le fila dell’Inter brilla l’esordiente Benassi, talentuoso centrocampista classe ’94, autore di una prestazione convincente. Lascia invece l’amaro in bocca agli interisti la protesta di Cassano che, sostituito al 68°, torna dritto negli spogliatoi anziché accomodarsi in panchina.
Allo stadio Friuli l’Udinese affronta la Fiorentina di Montella. La viola comincia la gara in attacco e la prima chance arriva al 15°, quando Jovetic non riesce a concretizzare il suggerimento di Borja Valero. I toscani trovano il vantaggio al 20° con la complicità di Brik, infatti la conclusione di Gonzalo Rodriguez si stampa sulla traversa, ma poi sbatte addosso al portiere bianconero e finisce in rete. Di Natale firma il pareggio su rigore al 45°; l’arbitro fischia il penalty per un fallo di Migliaccio su Domizzi e il cannoniere friulano non sbaglia. Dopo l’intervallo è sempre la Fiorentina a giocare meglio e a rendersi pericolosa con Aquilani, Borja Valero e Ljajic, però sono gli uomini di Guidolin a segnare il 2-1. Ci pensa ancora Di Natale, che ha la meglio sulla difesa viola e di destro realizza il 14° goal in stagione, su assist di Lazzari. Un minuto più tardi Muriel calcia dai venti metri e a causa dell’incredibile indecisione del portiere Neto, arriva il 3-1 finale.
Il Catania vince di misura in casa contro una Roma orfana di capitan Totti e Osvaldo. Nonostante le assenze, i giallorossi collezionano almeno quattro occasioni con Mattia Destro, che non riesce proprio a metterla dentro, e spreca altre chance con Florenzi, Bradley e Marquinho. Sul fronte opposto due buone conclusioni firmate Gomez. Al 62° della ripresa Bergessio serve proprio Gomez, che realizza il goal partita scavalcando Goicoechea con un pallonetto. La squadra di Zeman non riesce a riordinare le idee e a cambiare le sorti della gara. Dodò sul finale protesta per un contatto in area con Andujar, mentre gli etnei falliscono il raddoppio.
È molto carica la Sampdoria, e fin dai primi minuti costringe il portiere del Milan a dare il meglio di sé per bloccare le conclusioni di De Silvestri, Eder e Poli e tenere i rossoneri in partita. Ghiotta occasione anche per Gastaldello, che di testa da pochi passi non centra la porta. Sul fronte opposto, la squadra di Allegri offre poco, si vedono solo due tentativi di Bojan e un destro da fuori di Montolivo. La ripresa si apre con il cross velenoso di Niang, che obbliga Romero a respingere; intanto Zapata rischia l’autogoal sulla conclusione di Estigarribia dalla distanza. Al 61° il Milan costruisce un’azione offensiva interessante, però la deviazione decisiva di Boateng sul tiro di Bojan viene parata dall’estremo difensore doriano. Estigarribia crede nel possibile vantaggio blucerchiato, ma il volo di Abbiati fa sfumare ogni speranza. I padroni di casa si divorano due goal prima con Icardi, che calcia fuori a tu per tu col portiere avversario, e poi con De Silvestri, che vede il suo tiro sfilare davanti alla porta e terminare sul fondo. Le ultime opportunità della gara capitano ai milanisti Flamini e Niang, ma il risultato non si sblocca.
Nonostante la pioggia battente e il terreno di gioco zuppo d’acqua, il Cagliari torna a vincere davanti al caloroso pubblico di Is Arenas e si aggiudica il bottino pieno contro il Genoa, diretta concorrente per la salvezza. Borriello cerca la rete su punizione e anche di testa, ma Avramov si fa trovare preparato. Gli isolani cercano di sfondare con Nainggolan, ma il suo potente tiro viene ribattuto; Avelar, invece, calcia di poco alto sopra la traversa, mentre capitan Conti, ostacolato da un compagno, non inquadra la porta nonostante si trovi in ottima posizione. Al 48° della seconda frazione di gioco arriva il goal di Eros Pisano, che di testa firma la sua prima marcatura in Serie A e porta in vantaggio il Genoa. Sette minuti dopo ci pensa Marco Sau, il bomber di Tonara, a ristabilire la parità; Nainggolan confeziona un assist perfetto in profondità, Sau beffa i difensori avversari e supera Frey in uscita. Dal canto suo Ibarbo, bravissimo a liberarsi degli avversari ma un po’ meno a concludere, prima sbaglia la sua palla goal, poi ne offre una millimetrica a Thiago Ribeiro, che però la manca di pochissimo. Spinge il Cagliari, e all’82° Conti insacca di testa il 2-1 e trasforma in oro il cross di Avelar. Il Genoa chiude la gara in inferiorità numerica per l’espulsione di Seymor, autore di intervento scorretto su Ibarbo. Al 93° Kucka scheggia la traversa, ma il match si chiude sul 2-1 per gli isolani.
Il Torino vince 3-2 in casa contro il Siena, ultimo in classifica. Dopo appena cinque minuti segna il torinese Brighi, su assist di D’Ambrosio. Il pareggio dei bianconeri arriva al 31° con Reginaldo, che manda la palla in rete sugli sviluppi di un corner battuto da Rosina. I granata riescono a tornare in vantaggio al 38° grazie al cross di Birsa e allo stacco imperioso di Rolando Bianchi, che infila Pegolo. Gillet deve fare gli straordinari sulle conclusioni di Bolzoni e Paci, ei suoi sforzi vengono premiati da Cerci che mette in cassaforte il risultato al 46°; la punta del Torino percorre prima 50 metri in contropiede, poi dribbla il portiere avversario e mette il suo sigillo sul 3-1. La gara non è finita e i toscani non demordono; Reginaldo calcia fuori misura, Gillet para il sinistro al volo di Rosina, ma alla fine ci pensa Paolucci a firmare il secondo goal senese e a riaprire la partita. All’88 Brighi commette fallo in area su Della Rocca e l’arbitro decide per il rigore; Rosina dal dischetto ha l’occasione di agguantare il pareggio, ma la spreca calciando fuori con Gillet che intanto si tuffa dalla parte sbagliata.
Al Dall’Ara il Bologna cala il poker e travolge il Chievo. Il primo goal dei rossoblù arriva al 13° e lo firma Kone di testa sugli sviluppi di un corner; non esente da colpe Vacek, che lascia il centrocampista felsineo indisturbato in area di rigore. Al 24° il Chievo potrebbe tornare in partita quando Garics sfiora l’autogoal sulla punizione di Thereau. Sarà ancora lui a provarci su calcio piazzato al 42°, però Agliardi evita il pareggio con una parata straordinaria. Al 44° Perez ruba palla a centrocampo e imbecca Gilardino, che scavalca Sorrentino con un pallonetto che vale il 2-0. Thereau e Pellissier provano a riportare a galla il Chievo, ma non c’è niente da fare; anzi al 59° è ancora Gila ad aumentare lo score del Bologna, stavolta spedendo in rete la palla nel bel mezzo di una mischia nell’area gialloblù. Giornata storta per i veronesi e per Paloschi, che prima si vede annullare un goal per fallo di mano e poi colpisce il palo da posizione favorevole. All’88° Gabbiadini aggiunge il proprio nome sul taccuino dei marcatori dopo un’azione spalla contro spalla con Andreolli, che non riesce a impedirgli di battere a rete.
Vanna Chessa