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Zoom sulla Serie A - 18^ giornata

Vanna Chessa
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CAGLIARI, 23 DICEMBRE 2012- Dopo la vittoria contro il Cagliari, maturata nella discussa partita del Tardini di Parma, la Juventus chiude il 2012 da capolista con un bottino di 44 punti; la Lazio, che ha vinto a Genova contro la Sampdoria, è seconda con un distacco di ben otto lunghezze dalla vetta. Il terzo posto è occupato da Fiorentina e Inter, entrambe a quota 34; i viola si sono imposti al Barbera contro il Palermo, mentre a Milano la squadra di Stramaccioni non è andata oltre il pareggio con il Genoa. Il Napoli di Mazzarri, nonostante la vittoria in casa del Siena, deve accontentarsi della quinta piazza. Nel posticipo serale una Roma da applausi travolge il Milan all’Olimpico; vincono anche il Torino contro il Chievo, il Pescara contro il Catania e il Parma al Dall’Ara di Bologna. Pareggio con un solo goal per parte tra Atalanta e Udinese.

Cagliari e Juventus giocano a Parma perché le autorizzazioni per disputare la gara a Is Arenas arrivano troppo tardi e gli isolani si trovano costretti ad affrontare i bianconeri in uno stadio in cui si respira aria di trasferta. Nonostante gli intoppi burocratici, il Cagliari fa ben sperare i tifosi passando in vantaggio al 15° minuto grazie al rigore trasformato da Pinilla. Il penalty viene assegnato dall’arbitro solo dopo la segnalazione del giudice di porta; Sau entra in area palla al piede, Caceres e Vidal cercano di fermarlo, ma l’intervento del centrocampista cileno è irregolare. Dopo il vantaggio, i rossoblù chiudono bene gli spazi e la Juventus non riesce a passare, soprattutto grazie all’ottima gara disputata dal trio Ekdal, Nainggolan, Dessena. Al 58° della ripresa Marco Sau prova a sorprendere Buffon con uno splendido tiro dalla distanza, ma il portiere della Nazionale si fa trovare pronto. Al 64° arriva la prima occasione per la squadra di Conte. Sugli sviluppi di un corner Bonucci centra il palo e poi Matri prova la ribattuta, ma Agazzi ha ottimi riflessi e riesce a respingere; Asamoah si ritrova il pallone tra i piedi, ma nonostante la porta sia sguarnita, il ghanese calcia fuori dallo specchio. A mezz’ora dal termine l’arbitro sventola per la seconda volta il cartellino giallo all’indirizzo di Astori, così i cagliaritani rimangono in inferiorità numerica. Con l’uomo in più i bianconeri diventano subito pericolosi e prima sfiorano il goal con Padoin, poi conquistano un rigore dubbio con Giovinco, che cade dopo un contatto con Del Fabro. Vidal si presenta sul dischetto, ma sbaglia tutto e il pallone finisce in curva. Al 75° il neoentrato Vucinic prova la conclusione da fuori, Agazzi respinge, però Matri arriva sul pallone e trafigge il portiere sardo. All’88° Matri crossa in area, Asamoah ci prova di testa ma Agazzi si salva con un doppio intervento; cerca il tiro anche Vucinic, ma finisce al lato. Al secondo dei sei minuti di recupero la Juventus passa in vantaggio ancora con Matri che, favorito da un errore della retroguardia rossoblù, si ritrova solo davanti al portiere e non sbaglia. Al 95° arriva addirittura l’1-3 di Vucinic, che devia sotto porta la conclusione di Giovinco. [MORE]

La Lazio vince di misura a Genova contro la Sampdoria, a cui non è bastato l’arrivo di Delio Rossi in panchina per fare punti. Nei primi minuti Marchetti si rende subito protagonista compiendo due grandi parate prima su Icardi e poi sul meraviglioso tiro al volo di Eder. I biancocelesti escono dal guscio e cercano di prendere il controllo della gara; i primi frutti li raccolgono al 31°, quando Lulic affonda sulla sinistra e mette in mezzo, il tiro viene respinto, ma arriva Hernanes che spedisce il pallone in rete senza intoppi. L’ultima chance del primo tempo è per i blucerchiati, ma Gastaldello di testa manca la porta. Al 75° della ripresa Poli scambia con Soriano e poi prova la conclusione dalla distanza sfiorando il palo alla destra di Marchetti. Solo la miracolosa chiusura di Rossini su Konko prima, e di Gastaldello su Floccari poi, evitano il secondo goal della Lazio.

A San Siro l’Inter conquista soltanto un punto contro il Genoa. Al 9° minuto Cassano inventa un fantastico assist per Palacio che stoppa di petto, ma Frey esce bene ed evita ulteriori rischi. Immobile, servito da Bertolacci, tenta di trafiggere Handanovic, però il portiere nerazzurro si distende e salva la sua porta. I rossoblù chiudono la prima frazione di gioco in avanti, ed è Vargas a cercare più volte la soluzione di potenza dalla distanza. Nella ripresa i nerazzurri suonano la carica ma Palacio spreca un’opportunità incredibile calciando alto solo di fronte al portiere. Pochi minuti più tardi è ancora l’argentino a provare il tiro, Frey non trattiene, ma sulla ribattuta anche Milito conclude fuori misura. Al 53° Rossi scavalca la difesa dell’Inter con un pallonetto che libera Kucka in area, l’estremo difensore dell’Inter si immola, sventa il pericolo, ma rimedia una botta in pieno volto. Il Genoa riesce a passare in vantaggio al 76° grazie alla giocata di Ciro Immobile, che si beve Ranocchia e libera un destro che finisce in rete. L’1-1 non tarda troppo ad arrivare, infatti all’84° Cassano offre a Cambiasso il cross ideale al centro dell’area e l’argentino di testa firma il pareggio. La gara si chiude con il clamoroso palo colpito da Livaja a due passi dalla porta.

In Toscana il Napoli rifila due reti al Siena sul finale e torna a vincere. Primo tempo noioso con solo due tiri in porta, entrambi dalla distanza; il primo lo prova Insigne al 18° e il secondo Gamberini su punizione al 43°. Il secondo tempo si apre con due importanti opportunità per i partenopei firmate Hamsik e Cavani. Al 76° Insigne cerca il goal con un destro a giro sugli sviluppi di un corner, però manca il bersaglio di pochissimo. All’86° c’è un angolo per il Napoli ma la palla termina sul lato opposto tra i piedi di Hamsik, che la rimette in mezzo a pochi passi dalla porta; Maggio si fa trovare pronto e spedisce in rete. All’89° l’arbitro fischia un rigore a favore degli ospiti per il netto fallo di Felipe su Pandev; sul dischetto si presenta Cavani, che realizza lo 0-2 finale.

La Fiorentina vince e convince fuori casa contro il Palermo. Tante occasioni per la squadra di Montella firmate Toni, Jovetic, Aquilani e Pasqual. Tra i palermitani soltanto Giorgi ha una buona opportunità dalla distanza. Al 49° della ripresa Cuadrado lancia Jovetic per vie centrali, il montenegrino concretizza subito e firma lo 0-1. Al 57° c’è una punizione per il Palermo, batte Miccoli e Neto para senza problemi. All’82° c’è un rigore per i viola perché Donati ha atterrato Toni; Jovetic realizza con un splendido cucchiaio alla Francesco Totti. All’88° ancora un rigore per la Fiorentina, stavolta per un netto fallo di mano in area. Stavolta sul dischetto va Rodriguez e anche lui aggiunge il suo nome sul taccuino dei marcatori.

La Roma cala il poker contro il Milan, che solo sul finale riesce a realizzare due reti. Al 12° Pjanic lancia Osvaldo che libera un missile indirizzato all’incrocio dei pali, ma Amelia si salva in angolo. Sono trascorsi appena sessanta secondi quando, sugli sviluppi del corner, Burdisso non perdona e di testa spedisce la palla nel sette. Al 18° El Shaarawy si presenta nell’area giallorossa, ma Goicoechea esce benissimo e salva il risultato. Cinque minuti più tardi Totti, largo sulla sinistra, confeziona un delizioso cross in area per Osvaldo, che di testa sigla il raddoppio. La squadra di Zeman cala il tris al 30° quando De Rossi serve in profondità Lamela e il giovane talento argentino non può sbagliare. Al 50° della ripresa il numero dieci della Roma sfiora il palo; al 61° Eric Lamela firma la sua personale doppietta e affonda il Milan, ancora di testa, stavolta su assist di Balzaretti. Tra le fila giallorosse brilla anche il portiere greco, autore di una serie di parate su Robinho, Boateng, Montolivo, Bojan e Pazzini. Al 78° Rocchi espelle Marquinhos per un fallo di mano in una chiara occasione da goal. All’86° Muntari conclude da lontano, il portiere della Roma respinge e Pazzini arriva sulla palla, ma cade in area dopo un contatto proprio con Goicoechea. Per l’arbitro è rigore, e sarà lo stesso Pazzini a trasformarlo. All’88° El Shaarawy mette in mezzo per Pazzini che colpisce di testa, l’estremo difensore romanista interviene, ma sopraggiunge Bojan e insacca il 4-2 finale.

Il Torino di Ventura vince con due goal di scarto contro il Chievo Verona. Vantaggio granata già al 12°per l’autogoal di Sardo che, nel tentativo di anticipare Glik, ha invece battuto Sorrentino di testa. Al 25° Cerci affonda in area e poi serve un rasoterra a centro area, la difesa respinge sui piedi di Gazzi che con un destro insidioso firma il 2-0. Nella ripresa solo la potente conclusione del gialloblù Hetemai e le occasioni fallite da Cerci, Sansone e Bianchi.

Finisce con un pareggio il match tra Atalanta e Udinese. Partita povera di emozioni sino al goal dei bianconeri, che arriva al 33°; Pasquale crossa dalla sinistra, arriva Muriel e in acrobazia riesce a spedire la palla alle spalle di Consigli con un destro al volo. Il pareggio nerazzurro giunge al 38° grazie al rigore trasformato da Denis; un penalty concesso in maniera alquanto generosa per uno strattone subito da Stendardo in area. Al 48° del secondo tempo gli orobici sprecano una doppia opportunità incredibile; prima De Luca calcia addosso a Brik, poi Denis centra un avversario anziché la porta rimasta sguarnita. Al 56° Bonaventura prova un tiro spettacolare, però Brik si supera e salva il risultato; è sempre il portiere bianconero a compiere la chiusura decisiva, stavolta su Maxi Moralez lanciato a rete.

Il derby dell’Emilia se lo aggiudica il Parma a scapito del Bologna. Ducali pericolosi con Sansone e Biabiany; il pallone più velenoso lo calcia però il rossoblù Gabbiadini sul finire del primo tempo. Al 53° della ripresa il Bologna passa avanti con Sorensen, che riesce a insaccare sugli sviluppi di una mischia in area. Il vantaggio dei felsinei dura appena tre minuti; Valdes dalla distanza estrae dal cilindro un favoloso destro che si infila proprio all’incrocio dei pali con Agliardi ormai battuto. Al 65° Gobbi crossa al centro dell’area, Sansone calcia al volo e realizza l’1-2 per il Parma. Altra chance per il Parma, stavolta tra i piedi di Biabiany, ma il portiere rossoblù si rifugia in angolo. Ancora i gialloblù, ma Parolo e Amauri sbagliano di poco. Sul fronte opposto sono Diamanti e Gilardino a fallire il pareggio.

La sfida dello stadio Adriatico se la aggiudica il Pescara, nonostante in campo si veda un ottimo Catania. Le occasioni per gli etnei si sprecano sin dai primi minuti con Gomez, Izco e Castro, che centra anche un palo. Sul fronte opposto si rende pericoloso Celik, e sarà proprio lui a portare gli abruzzesi in vantaggio al 22°. Bisogna riconoscere a Weiss almeno metà del merito, perché si rende protagonista di una grande azione sulla sinistra e poi scarica al centro per Celik, che arriva in velocità e con un destro dal limite trafigge Andujar. Gli isolani non ci stanno e riprendono a creare un’occasione dopo l’altra con Lodi, Castro e Gomez; al 35° Izco mette in mezzo e ci pensa Barrientos, appostato appena dentro l’area, a ristabilire la parità. Il Catania continua a far paura, Marchese conclude più volte e si vede anche annullare un goal per fuorigioco; sono invece i pescaresi Celik e Capuano ad impegnare Andujar. All’ultimo minuto i padroni di casa conquistano una punizione per un fallo di Almiron; Togni calcia in porta da quasi trenta metri e beffa Andujar, che si tuffa in netto ritardo.

Vanna Chessa


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Scritto da Vanna Chessa

Giornalista di InfoOggi

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