Yara Gambirasio: «Che Allah mi perdoni, ma non l'ho uccisa io»
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BERGAMO, 5 DIC. - «Che Allah mi perdoni, ma non l'ho uccisa io». Secondo indiscrezioni, sarebbe stata questa la frase, intercettata al telefono dal polizia postale, a convincere i carabinieri di Bergamo che investigavano sulla scomparsa della 13enne Yara Gambirasio della presunta responsabilità del tunisino. [MORE]
Una frase analogo sarebbe stata pronunciata dall'uomo sabato notte dopo essere stato bloccato e fermato dai carabinieri a bordo di una nave in partenza verso la Tunisia. Pare che i sospetti fossero indirizzati nei suoi confronti quando l'uomo si è assentato dal lavoro nei giorni successivi alla scomparsa di Yara.
Il 23enne lavorava proprio nel cantiere del centro commerciale di Mapello dove i cani segugio dell'unità cinofila avevano più volte condotto gli investigatori. Sul marocchino si sarebbe indirizzata l'attenzione degli inquirenti quando l'uomo ha lasciato improvvisamente il suo luogo di lavoro e residenza abituale ed è 'fuggito' per Genova, con l'intenzione di imbarcarsi sul primo traghetto diretto in Marocco.
A quel punto è scattato il blitz per impedire la fuga. Accertamenti sono tuttora in corso sull'eventuale presenza di complici, mentre Brembate di Sopra si chiude in un doloroso silenzio.