XXI Festival d'Autunno: Omaggio a Puccini e Ritorno di Turandot Sabato 5 al Teatro Politeam
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XXI Festival d'Autunno: Omaggio a Puccini e Ritorno di Turandot Sabato 5 al Teatro Politeam

lunedì 30 settembre, 2024

XXI Festival d’autunno, tutto pronto per l’inaugurazione. Si comincia con l’omaggio a Puccini nei 100 anni dalla morte, ben 7 gli eventi dal 3 al 6 ottobre. Sabato 5 al Teatro Politeama il grande ritorno dell’opera con Turandot una coproduzione del Festival con il Festival Teatri di Pietra

La ventunesima edizione del Festival d’autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce, è pronta al grande debutto, celebrando l’anniversario dei 100 anni della morte di Giacomo Puccini, con una fitta programmazione che comprende ben sette appuntamenti in scena dal 3 al 5 ottobre a Catanzaro, il 6 a Borgia. Si comincerà con “Turandot e l’ombra di un sorriso”, la conferenza di approfondimento su Turandot, a cura di Marco Calabrese, che giovedì 3 ottobre alle ore 18 nella Sala concerti di Palazzo De Nobili, illustrerà l’opera con ascolti, letture e aneddoti, per consentirne il 5 ottobre un ascolto più consapevole.

Si proseguirà il giorno successivo, venerdì 4 ottobre al mattino alle ore 11, con la prova generale di Turandot nel teatro Politeama, aperta agli studenti delle scuole cittadine, e al pomeriggio alle ore 18, con il “Galà lirico Omaggio a Puccini” dedicato alle più famose arie pucciniane tratte da “Madama Butterfly”, “Tosca”, “Bohème”, “Gianni Schicchi”. In scena con Giovanni Mazzuca – anche autore delle trascrizioni delle musiche - al pianoforte, Giuseppe Arnaboldi al violino, Sabina Fedele alla viola, e due voci straordinarie, il soprano Giorgia Teodoro e il tenore Alessandro D’Acrissa. Il Galà lirico inaugurerà poi il 6 ottobre alle ore 18 Palazzo Mazza a Borgia, nuova sede museale appena aperta al pubblico; mentre domenica 20 andrà in scena a Santa Caterina Borgo nell’antica Chiesa della SS. Annunziata da poco restaurata. Tornando alla programmazione catanzarese, sabato 5 ottobre ci si sposterà nel quartiere più antico della città, la Grecìa, dove nacque nell’Alto Medioevo la produzione artigianale della seta a Catanzaro. Nell’antico Oratorio del Carmine alle ore 11, “I Pekin e le vie della seta: dalla Cina a Catanzaro”, a cura dello storico Oreste Sergi Pirrò, che approfondirà la storia dell’arte serica a Catanzaro e in particolare soffermandosi sui preziosissimi Pekin prodotti in Città e presenti anche nel primo allestimento del 1924 dell’opera “Turandot” di Puccini.

La seta è quindi il fil rouge di questa giornata che, attraverso i 3 eventi programmati, farà da trait d’union tra la tradizione serica catanzarese e quella cinese, protagonista alle ore 18 dell’omaggio a Marco Polo (“My journey to Beijing” )e alle ore 21 di Turandot, l’opera di Puccini ambientata “nella Cina all’epoca delle favole”. Sabato 5, con inizio alle ore 18 nel chiostro di Palazzo De Nobili ci sarà la prima nazionale di “My journey to Beijing. La storia d’amore di Marco Polo e Hao Dong”: un’opera musicale originale commissionata dal Festival ad Alessandro Meacci in occasione di un altro anniversario importante: i 700 anni della morte di Marco Polo. Alessandro Meacci al pianoforte insieme alla performer, cantante e attrice Erica Salbego e alla danzatrice Diana Neumann, racconterà la storia d’amore tra il viaggiatore della Serenissima Marco Polo e Hao Dong, la principessa figlia dell’imperatore Kublai Khan, nipote del famigerato Gengis Khan. I testi e la regia sono di Erica Salbego.

Infine sul palco del Teatro Politeama, alle ore 21 il Festival d’autunno - sostenuto da Regione Calabria/Calabria Straordinaria; dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, dal Comune di Catanzaro, dalla Provincia di Catanzaro e dalla Fondazione Carical, oltre a vari Enti privati - proporrà Turandot, l’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni.

È la fiaba della principessa Turandot che propone ai suoi pretendenti enigmi irrisolvibili per evitare il matrimonio, e del principe Calaf che invece, tra lo stupore generale riesce a risolverli: quella ad andare in scena a Catanzaro sarà la versione originale, composta da Puccini che, come è noto, morì prima di finire l’opera, e proprio in omaggio al compositore si è deciso di fare eseguire Turandot fin dove il maestro l’aveva composta. Il tutto con grandiose scene corali e di ampio coinvolgimento per il pubblico, grazie alla presenza di due importanti realtà italiane: il Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa e l’Orchestra Filarmonica della Calabria, diretta da Filippo Arlia. Il ruolo della protagonista Turandot sarà interpretato dal soprano italo francese Chrystelle Di Marco; il tenore spagnolo Eduardo Sandoval darà voce al principe Calaf; mentre nel ruolo di Liù ci sarà il soprano bulgaro Leonora Ilieva; Viacheslav Strelkov sarà Timur; Ping, Pang e Pong saranno rispettivamente intrepretati da David Costa Garcia, Federico Parisi e Davide Benigno. La mise en espace è di Salvo Dolce.

«Il Festival inaugura omaggiando la straordinaria figura di uno dei maggiori compositori italiani che tutto il mondo ci invidia, Giacomo Puccini, nel centenario dalla morte, ma non dimentica la storia della Città, partendo proprio dal suo quartiere più antico, la Grecìa – ha affermato il direttore artistico Antonietta Santacroce - È qui infatti che nacque l’arte della seta, che dal Medio Evo all’Età moderna rese famosa Catanzaro, per la qualità della fibra e la raffinatezza della tessitura. Le famiglie nobiliari catanzaresi si tramandano da generazioni gli antichi damaschi che saranno presentati ripercorrendo la loro storia e le loro caratteristiche.

La seta è quindi il fil rouge che unisce la storia di Catanzaro a quella del leggendario mercante di seta Marco Polo, protagonista di una produzione originale del Festival, all’opera Turandot ambientata come è noto “a Pechino al tempo delle favole”. Un week end imperdibile nel più antico quartiere della Città e in via Jannoni che, grazie a giochi di luce ed effetti speciali, si trasforma nella “Via della seta catanzarese” lungo la quale, in un ideale percorso attraverso i secoli, l’arte della seta unisce Catanzaro a Venezia e alla Cina».


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