Wwf, salviamo l'orso marsicano: patto tra le Regione del Parco Nazionale d'Abruzzo
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L’AQUILA, 19 MARZO 2014 – L’estinzione sembra attualmente l’unica via per l’orso marsicano d’Abruzzo. La specie protetta conta ad oggi solo 50 esemplari, di cui 12 sono morti sono negli ultimi dieci anni a causa di avvelenamenti, uccisioni senza pietà con pallottole, trappole, investimenti o di malattie letali come il cimurro. La politica, che per lungo tempo non è sembrata in grado di proteggere questi orsi unici nel loro genere, ora si sta attivando, insieme alle Regioni del Parco Nazionale D’Abruzzo, per garantire la sopravvivenza dell’animale.
L’ultimo decesso risale a venerdì scorso, quando, un’orsa di 5-6 anni gravemente malata, probabilmente di cimurro, è morta nel centro di sorveglianza del Parco a Pescasseroli. Il danno più grave è che la femmina era in piena attività riproduttiva e gli esemplari di questo sesso sono sempre di meno. Le malattie letali sono le circostanze meno frequenti che portano alla scomparsa degli orsi, non sono rari, infatti, le situazioni di bracconaggio, come quella ha portato alla morte dell’orso Stefano, o d’investimenti come nel caso dell’orso Rocco che stanno mettendo in allarme gli ambientalisti, ‹‹serve un'azione decisa›› commenta il WWF richiamando le attenzioni della politica.[MORE]
E la politica risponde. ‹‹Vogliamo mettere in atto azioni concrete per la conservazione dell’orso, rispondendo ad una chiara richiesta dell’opinione pubblica e agli impegni assunti dall’unione Europea›› spiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galetti. In accordo con le regioni Abruzzo, Lazio e Molise, in cui il Parco risiede, e con il il Corpo forestale è stato steso un protocollo che possa garantire maggiore protezione per questa specie e non solo. Infatti, gli orsi sono gli unici esemplari in pericolo, ma anche i lupi del Parco, che stanno subendo lo stesso trattamento, rischiano un’eguale sorte.
Erica Benedettelli
[immagine da ospitiweb]