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ROMA, 17 NOVEMBRE 2012 – Negli spazi della Galleria 5 del MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma – via Guido Reni, 4/A - debutta la mostra William Kentridge. Vertical Thinking, aperta fino al 3 marzo 2013, affiancata dallo spettacolo teatrale Refuse the Hour - con Kentridge stesso in scena - al Teatro Argentina (dal 15 al 18 novembre), nell’ambito del Romaeuropa Festival 2012.
Un doppio appuntamento con cui la capitale rende omaggio all’inafferrabile genio creativo dell’artista fra i più grandi del panorama contemporaneo, William Kentridge (Johannesburg, 28 aprile 1955), conosciuto soprattutto per i video d’animazione, le cui opere sono esposte nei principali musei del globo, tra cui il MOMA di New York e il Jeu de Paume di Parigi.
La mostra (a cura di Giulia Ferracci), che s’inserisce nel progetto KENTRIDGE A ROMA - realizzato in sinergia da MAXXI, Fondazione Romaeuropa, Teatro di Roma –, gravita intorno all’installazione The refusal of time, che l’artista sudafricano ha prodotto per Documenta 13 di Kassel, qui presentata in prima nazionale. «L'installazione - ha dichiarato la curatrice - è un’opera colossale, un’esplosione di musica, immagini, ombre cinesi con, al centro dello spazio, una scultura lignea che ricorda le macchine di Leonardo Da Vinci».
Il tema proposto da Kentridge è quello del Tempo, osservato dalla sua personalissima angolatura, sviluppato con l’aiuto del fisico e storico della scienza Peter L. Gallison, e declinato attraverso il suggestivo dialogo tra i linguaggi dell’arte, dal disegno a carboncino al teatro, fino alla metamorfosi del museo in palcoscenico. Per le musiche e le coreografie hanno invece collaborato, rispettivamente, il compositore Philip Miller e la danzatrice sudafricana Dada Masilo, mentre per l’elaborazione video e l’edithing ha contribuito Catherine Meyburgh.
Tra meridiani e parallele scocca l’ora fatata, inizia il viaggio, il passato e il presente si sovrappongono, sogno e ossessione convivono, ridisegnando storie di uomini - dal mito di Perseo ai buchi neri - che tentano di sottrarsi al proprio destino, lottando contro il tempo.
Questa è solo una parte dell’esperienza offerta da The refusal of time.
La mostra, che ne integra il processo creativo, ospita bozzetti preparatori, una maquette della messa in scena dello spettacolo, 14 serigrafie inedite (di cui una ha ispirato lo stesso titolo dell’allestimento), e ancora sei opere della collezione permanente del MAXXI, tra cui Preparing the Flute (2004-2005) - il teatro in miniatura, con musiche e soggetti tratti dal Flauto Magico di Mozart (1791) - e Cemetery with Cypresses (1998) – liberamente ispirato a Il ritorno di Ulisse di Claudio Monteverdi (1641) -.
(Immagine dal sito del MAXXI di Roma)[MORE]
Domenico Carelli