Wanda Ferro ha fatto dietrofront sulla doppia preferenza di genere?
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CATANZARO 26 APRILE - Tra i tanti hula-hoop e giravolte della politica calabrese sulla legge sulla doppia preferenza di genere, quello forse più inaspettato è stato quello della deputata Wanda Ferro.
Il suo silenzio dopo la bocciatura nell’ultimo consiglio regionale della proposta 31/10^ , che nulla faceva se non recepire la legge nazionale (votata anche dal centrodestra in Parlamento) e mettere al riparo la legislazione elettorale regionale sulla quale lei stessa propose una commissione d’inchiesta sullo sgangherato iter di approvazione e sul rischio di incostituzionalità ancora in essere, è emblematico.
Eppure Wanda Ferro è da anni che è vicina concretamente a questa battaglia; già nel 2014 sollecitava una calendarizzazione delle precedenti proposte (una tra tutte, quella di Tonino Scalzo, che sul tema ha dimostrato una discreta leadership quanto a voltagabbanismo) e nel marzo 2018 affermava di voler rimanere in consiglio regionale per veder portare in aula finalmente la legge sulla doppia preferenza.
Le sue prese di posizione sono sempre state aperte e trasparenti, così come l’aiuto dato alla causa nel presentare una interrogazione parlamentare, dopo quella di Antonio Viscomi, sul mancato recepimento della normativa sulle misure promozionali del riequilibrio di genere da parte della Regione Calabria.
Invece, lo scorso 15 aprile i suoi colleghi di Partito che siedono nel consiglio regionale, Fausto Orsomarso e Alessandro Niccolò, gli stessi che si fanno “promoter” della sua candidatura bis alla Presidenza della Regione e accoglieranno Giorgia Meloni a Reggio Calabria domenica prossima, hanno contribuito in maniera determinante con la loro astensione ad affossare la proposta su cui le loro stesse leader si battono da tempo.
Una sconfessione o l’ennesima plastificazione di un giochetto sottobanco di perfetto stile talliniano?
Si badi, non ho mai nascosto le colpe, la ritrosia e l’ostracismo del centrosinistra a tutti i livelli sulla questione, sconfessando pubblicamente mandrakate e supercazzole, da ultima le assenze e i silenzi strategici di Enzo Ciconte, ma ho sempre pensato di poter contare sulla determinazione e la passione già dimostrata negli anni dell’onorevole Ferro su tematiche così importanti e naturalmente trasversali come il necessario abbattimento di questo muro di gomma che osta alla maggiore presenza di donne nella politica regionale.
Alessia Bausone - PD