Votazioni in Olanda: cittadini alle urne per rinnovare il Parlamento.
Estero Lazio

Votazioni in Olanda: cittadini alle urne per rinnovare il Parlamento.

mercoledì 15 marzo, 2017

AMSTERDAM, 15 MARZO - L’Europa ha lo sguardo fisso sull’Olanda. Circa tredici milioni di cittadini olandesi si recheranno, oggi, alle urne per rinnovare il Parlamento, cioè per attribuire i 150 seggi della Camera bassa. Il voto è particolarmente atteso per comprendere le dinamiche evolutive dell’attuale clima populista e xenofobo che si respira in Europa, in vista delle elezioni presidenziali di aprile-maggio in Francia e quelle politiche in Germania previste nel mese di settembre. Elezioni importanti anche alla luce della Brexit.[MORE]

I due principali candidati sono Geert Wilders dell’ultradestra populista ed il premier Mark Rutte del Partito liberale. Gli elettori sono ancora indecisi. Fino alla vigilia del voto, il 60% dei potenziali votanti ha spiegato di non sapere se votare e per chi votare, dubbio forse gravato dal numero dei partiti presenti, cioè ventotto. I seggi sono aperti dalle ore sette e trenta, chiuderanno alle 21, ora in cui saranno divulgati i primi risultati delle circoscrizioni più piccole, mentre bisognerà attendere per i dati delle grandi città. Si vota con un sistema proporzionale, senza sbarramento. Il nuovo Parlamento si insedierà il 23 marzo e solo allora potrà iniziare il processo ufficiale per la formazione del nuovo governo.

Queste elezioni sono state dominate da una campagna elettorale dai toni aspri in cui il tema dell’identità e del multiculturalismo è stato ricorrente, ma la crisi diplomatica con la Turchia ha inciso profondamente, infatti, la campagna elettorale si è chiusa con un dibattito tra i candidati che ha sollevato una nuova polemica che rischia di innescare nuove crisi. Il leader dell'ultradestra olandese Geert Wilders nel corso dibattito, durato più di un'ora, al quale hanno partecipato i tredici partiti più importanti del Paese ha esordito: "Maometto è un signore della guerra e un pedofilo" e continuando "L'Islam è la più grande minaccia per i Paesi Bassi. È in gioco il nostro futuro". Nei sondaggi l'ultradestra è però in netto calo registrando una riduzione del consenso. Secondo quanto riportato degli ultimi sondaggi analizzati, il partito liberale del premier Mark Rutte, che si candida alla guida del paese per il terzo mandato, raggiunge il diciassette percento del consenso con l’attribuzione 24-28 seggi, ben al di sotto dei 40 di cui dispone attualmente. Se anche il partito di Wilders dovesse emergere come prima forza politica in Olanda, difficilmente il candidato anti-islamico potrà governare il paese, poiché tutti i maggiori partiti hanno escluso di potersi alleare con lui. Infatti, per garantire la stabilità al nuovo assetto politico il governo eletto avrà bisogno dell’alleanza con almeno quattro o cinque partiti.

La domanda che gli osservatori si pongono riguarda soprattutto chi trarrà vantaggio dagli attacchi del presidente Erdogan il quale ha definito gli olandesi nazisti, razzisti e islamofobi. Prima della crisi con la Turchia, il voto olandese era considerato il primo dei tre passaggi elettorali chiave per capire cosa diventerà l'Europa dei prossimi anni. Dopo la Brexit e l'elezione di Trump negli Usa, saranno tre indicatori fondamentali sull'avanzata delle destre antieuropeiste. La partita elettorale è molto aperta in un Paese, l'Olanda, che conta su un cinque percento della popolazione di fede musulmana .

Intanto l’Unione Europea ha mostrato solidarietà all’Olanda nella disputa con la Turchia , infatti, Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha detto che l'Unione europea sostiene l'Olanda nella disputa diplomatica con la Turchia: "I Paesi Bassi sono l'Europa. E oggi voglio dire che l'Europa è l'Olanda. Quest'ultima è un luogo di libertà e democrazia, e di sicuro lo è Rotterdam, la città di Erasmus, che oggi ha un sindaco nato in Marocco. Chi vede il fascismo a Rotterdam, è completamente staccato dalla realtà. Siamo tutti solidali con i Paesi Bassi”. Parole di sostegno sono arrivate anche dal presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, il quale aprendo la seduta plenaria ha asserito: “nessuno può offendere un paese democratico che va alle urne, offendendo così tutti i cittadini europei. Siamo molto più di un mercato o di una moneta e da qui dobbiamo ripartire"

 

immagine da: ilgazzettino.it

Caterina Apicella


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Estero.