Vittorio Borraccetti ha lasciato Venezia. Tardi e male
Cronaca Lazio Roma

Vittorio Borraccetti ha lasciato Venezia. Tardi e male

lunedì 14 giugno, 2010

Riceviamo e pubblichiamo


Cosa lascia Vittorio Borraccetti a Venezia? Una Procura deportata a Piazzale Roma in Uffici incompleti e dimezzati nella loro funzionalità, indagini irrisolte di cui scarica la responsabilità su un Assistente di Polizia e la circolare in cui invita le Forze dell'Ordine a liberare gli arrestati, impedendogli di portarli in carcere. Non male come bilancio. purtroppo ne subiremo il ricordo ancora a lungo.In una recente intervista Borraccetti usa il plurale quando parla dei successi investigativi, ed il singolare per scaricare la colpa dei propri fallimenti su altri. Atteggiamento che lascerebbe esterrefatto chiunque non conosca l'ex procuratore ed il suo passato.[MORE]
Questo magistrato inizia la propria carriera "pubblica" negli anni ’80, inquisendo due specchiati Ufficiali di Polizia che presero parte alla liberazione del Generale militare Americano James Lee Dozier per presunte torture ai brigatisti.
Vittorio Borraccetti, ex magistrato antimafia ed ex segretario di Magistratura Democratica, che solo grazie ad una leggina ad personam recentemente approvata dal CSM – che ha gabbato la legge 133 del 6 agosto 2008 – non passerà il suo tempo sulle panchine dei giardini pubblici a leggersi la cronaca ma bensì rimarrà in servizio oltre i settant’anni. Su questo fatto è tuttora pendente un'interrogazione parlamentare a risposta scritta rivolta al Ministro di Grazia e Giustizia presentata dall'On.le Berardini lo scorso gennaio, in attesa di risposta.


Ma il garantista Borraccetti, da sempre difensore del principio dell'innocenza fino a prova di colpevolezza passata in giudicato, nel caso di Ezio Zernar ha fatto un'eccezione definendolo "traditore" sulla stampa ed arrivando a sostenere l'accusa di persona nel processo di primo grado, caso senza precedenti.
E' bene chiarire che Borraccetti dirigeva direttamente le attività del Laboratorio di Indagini Criminologiche di Venezia, dove sono state effettuate perizie su decine di indagini importantissime e di prim'ordine.
Quindi Borraccetti, responsabile e titolare delle indagini, fallisce e scarica sull'ultima ruota del carro la propria responsabilità, dimostrando uno strabismo incurabile.
Per usare una parafrasi calcistica, Borraccetti si autodefinisce il numero 10 della Nazionale quando si stratta di bearsi delle indagini riuscite, e panchinaro incolpevole nei fallimenti più clamorosi, su tutte l'indagine Unabomber.

Il pool di investigatori ha lavorato per anni, seguendo piste ed indagini faticosissime, ma è stato smantellato in fretta e furia, lasciando, di fatto, senza un volto il colpevole degli atti criminali di Unabomber e, soprattutto, senza giustizia le sue vittime.
Come se tutto ciò non fosse mai accaduto o il problema fosse risolto.
In altra recente intervista a Radio Radicale il Procuratore, difende la scelta di eliminare il carcere per chi viene arrestato in flagranza dichiarando sono "solo reati minori", "applico la legge", scordandosi forse che è sempre la legge ad imporre l'arresto di chi commette reati e dimenticandosi, durante gli oltre 20 minuti di colloquio radiofonico, di citare la possibilità che per risolvere il problema del sovraffollamento si debbano costruire nuove carceri invece di lasciare liberi i delinquenti.
Cosa ci lascia quindi Borraccetti? Problemi irrisolti.
Noi poliziotti invece lasciamo a Borraccetti qualche domanda:
Dato che lui stesso dichiara “se c’è qualcosa che mi rimprovero è non aver eliminato prima il Laboratorio di indagini criminalistiche”.
Perché appena Borraccetti arrivò a Venezia non chiuse il LIC (Laboratorio Indagini Criminalistiche) senza sotterfugi? Come mai gli Ispettori del Ministero di Giustizia arrivarono al LIC, per un’ispezione, proprio in concomitanza col suo insediamento in Procura ?
Perché appena Borraccetti arrivò a Venezia ebbe la strana idea di spostare il LIC presso l’ULSS di Zelarino a 10 chilometri di distanza dalla Procura, ben consapevole che dentro al Laboratorio si trattavano delicatissimi reperti, imponendo, pare, anche il coinvolgimento di un Dirigente Medico, ora in pensione?
Come mai, una volta chiuso il Laboratorio a gennaio 2007, le strumentazioni tecnologiche di polizia scientifica acquistate dalla Regione Veneto specificamente “per lotta alla criminalità” non sono state assegnate ad Uffici di Polizia specializzati ma, nonostante due interrogazioni parlamentari una del Senatore Maurizio Saia ed una del Senatore Felice Casson, queste sono rimaste all’ULSS di Zelarino?
Noi non abbiamo mai visto un procuratore Capo andare in aula durante un processo e non certo Borraccetti, ma nel caso di Zernar egli platealmente l’ha fatto con l’evidente imbarazzo dello stesso Presidente Trentanovi.
E da ultimo, dall’alto della sua esperienza, che spiegazione investigativo-criminologica dà Vittorio Borraccetti al fatto che dal 2006 in poi Unabomber è rimasto silente?
Non ci aspettiamo certamente risposte da chi ha dichiarato, in troppe occasioni che "i rappresentanti dei poliziotti non sono un mio interlocutore". Nemmeno quando ha costretto alle funzioni di cancelliere Agenti ed Ufficiali di Polizia Giudiziaria che dovevano invece svolgere indagini.
Solo l'ennesimo bruttissimo ricordo lasciato da Borraccetti a Venezia?
Per noi questi sono danni permanenti e gravissimi alle capacità operative delle Forze dell'Ordine di fare il proprio dovere: difendere i cittadini.
 


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