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ROMA, 27 GENNAIO - Raniero Busco è stato condannato per l'omicidio di Simonetta Cesaroni a 24 anni. Il pm aveva chiesto l'ergastolo. La vittima,allora fidanzata con Busco, fu uccisa il 7 agosto 1990 con 29 coltellate. La sentenza è stata emessa da Evelina Canali, presidente della terza corte d'assise di Roma.[MORE]
Subito dopo la lettura della sentenza, Raniero Busco, è stato trascinato via dall'aula della terza Corte d'assise di Roma dal fratello dopo un malore. La moglie era accanto a lui. Alcuni amici e familiari hanno urlato "no" alla parola condanna. Molti in lacrime.
SORELLA SIMONETTA: FIDUCIA IN GIUSTIZIA - "Anche dopo 20 anni si può arrivare alla verità. La sentenza conferma la fiducia che non abbiamo mai perso nella giustizia,nelle istituzioni, nell'impegno dei pm". Così Paola Cesaroni, dopo la condanna di Raniero Busco.
"Mi chiedo perché devo essere la vittima. Tutto è profondamente ingiusto". Lo ha detto Raniero Busco al suo legale che ha ribadito: "La sentenza accontenta qualcuno,non il concetto di giustizia".
La condanna,se passata in giudicato, toglie a Busco la potestà genitoriale. Nel giorno della sentenza,il legale del Comune di Roma (parte civile) ha ricevuto una lettera anonima che getta dubbi sulla colpevolezza di Busco.