Vertice G7 2018: Trump contro tutti. Conte intreccia i primi rapporti internazionali
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CANADA 11 GIUGNO - Si sono appena concluse le due giornate del vertice G7, tenutesi il 7 e l'8 giugno a Charlevoix. Il summit ha coinvolto i sette Paesi più industrializzati del globo, per il Premier Conte è stato il primo banco di prova su circuito internazionale ad una settimana dall'elezione. Sul tavolo del dialogo sono state poste le questioni economiche dettate dall'aumento dei dazi, introdotti da Washington, sugli scambi commerciali con Messico, Canada e UE. Una spaccatura profonda che genera un "Trump contro tutti". [MORE]
Quest'ultimo in prossimità dell' incontro con il leader supremo coreano Kim Jong-un, vola a Singapore prima della fine del summit e con un twit, dall'Air Force One, comunica che non apporra' la sua firma sul documento congiunto del vertice canadese. Altra diatriba sul reinserimento della Russia nel G8. Espulsa dopo l'ammissione territoriale della Crimea, conseguita con metodi poco democratici, Trump apre a Putin. Smentita subito dal Cremlino l'intenzione di rientrare. Intanto il Premier Conte tesse i primi rapporti. L'avvocato degli italiani sottolinea l'importanza di mantenere un dialogo tra tutti i leader mondiali,
Putin compreso. Incalza sulla necessità di rivedere i trattati di Dublino, l'Italia non deve essere più sola nella gestione dell'immigrazione clandestina. Ribadisce Conte: "Non vogliamo denari ma ci aspettiamo solidarietà dagli altri Stati dell'Unione". La delicata questione dei flussi migratori e delle procedure di rimpatrio devono essere gestite in modo collettivo. Il Vertice si chiude con un comunicato congiunto, dichiarazione del premier padrone di casa Justin Trudeau: "modernizzare il sistema commerciale globale". Rientrato in Italia, oggi Conte ha fatto visita ai centri terremotati di Amatrice, Accumoli ed Arquata. Dalle emergenze internazionali a quelle nazionali, breve è il passaggio.
Laura Fantini