Verso il Quirinale, le mosse del centrodestra. Berlusconi richiama Brunetta e Alfano avverte Renzi
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MILANO, 18 GENNAIO 2015 - Poco più di dieci giorni dalla prima votazione per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, fissata per il 29 gennaio ore 15, e le varie forze politiche di maggioranza, e non, scaldano i motori e avanzano le proprie istanze.
Dopo la direzione del Pd, che sarà aperta in modo “permanente” fino ad avvenuta elezione, con il premier-segretario Matteo Renzi a dettare le linee guida da e-seguire al fine di evitare un altro autogol o «fallimento», come accadde nel 2013, anche il centrodestra muove le proprie mosse. Ieri il leader di Forza Italia ha richiamato all’ordine il suo capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, per l’ennesima volta. Negli ultimi giorni, infatti, il Cavaliere aveva sottolineato all’ex ministro della Funzione Pubblica di non osteggiare il voto delle riforme, rispettando dunque i tempi e la linea presa dal partito, ovvero non modificare quanto stabilito col “Patto del Nazareno”.
Questo quanto riferito da fonti interne a Forza Italia. Ieri, come detto, l’uscita pubblica di Silvio Berlusconi contro Renato Brunetta, il quale intervistato a Montecitorio da Radio Rai aveva definito il premier Renzi un «fannullone» e confermando che Berlusconi era d’accordo con tale posizione. Invece, il leader di Fi prende subito le distanze ed in una nota ha affermato: «Leggo un’ultima agenzia con dichiarazioni dell’onorevole Brunetta che, a suo dire, io condividerei. Ma è esattamente il contrario. Non sono d’accordo sui giudizi espressi da Brunetta e neppure sulla sua abitudine di attaccare personalmente gli avversari politici. Chiedo a Brunetta di cambiare atteggiamento».[MORE]
Questa mattina, intanto, anche il Ncd ha iniziato a dire la sua su quello che deve essere il profilo del futuro inquilino del Quirinale. Lo ha fatto con il suo leader nonché ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il quale in un’intervista rilasciata al quotidiano “laRepubblica” ha voluto mandare un messaggio chiaro al Pd: «La prima mossa spetta a Renzi quale leader del Pd, le nostre eventuali proposte sarebbero bruciate. Ma - ha sottolineato Alfano - sottoponiamo al premier due considerazioni. La prima: lui sta rappresentando anche grazie a noi e Fi il motore di una trasformazione straordinaria della forma di governo e di quella di Stato. A quest'area di centrodestra è bene che Renzi offra la possibilità di contribuire realmente alla scelta del garante delle istituzioni. Fermo restando che a un presidente del Consiglio quarantenne dovrebbe affiancarsi un certo rinnovamento generazionale anche al Quirinale».
(Immagine da tempi.it)
Giovanni Maria Elia