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VENEZIA, 6 FEBBRAIO 2014- Il Veneto martoriato dal maltempo torna a preoccupare. Dopo giorni di pioggia ininterrotta, si possono cominciare a fare i primi bilanci dei danni causati dai temporali che si sono abbattuti su tutto il Nord-Est. Il presidente della Regione Luca Zaia lancia l’allarme: “ È la tragedia del Veneto. Non mi sento di fare cifre senza aver chiaro il quadro. Però a spanne mi pare che il costo dei danni siano dello stesso livello del 2010”.
“È piovuta molta più acqua che nel 2010, quando finirono allagati 150 km quadrati di territorio” è il bilancio di Zaia. “Però i 925 interventi puntuali di ripristino, consolidamento e realizzazione di interventi di difesa idraulica attuati in questo triennio si sono per ora dimostrati decisivi. Non abbiamo crolli arginali come allora, ma i danni saranno alla fine certamente altissimi. Gli allagamenti ci sono anche questa volta ma più limitati, con centinaia di famiglie evacuate e aziende in sofferenza. Ma il vero problema è, e sarà, la tenuta degli argini, zuppi e sotto pressione, nei prossimi giorni. E cosa troveremo in montagna sotto gli attuali tre metri di neve che nascondono tutto”. Con queste parole il Presidente del Veneto racconta la situazione che la regione intera sta vivendo in questi giorni.
“Il nostro piano Marshall per la sicurezza idraulica è quello firmato dal prof. D’Alpaos tre anni fa. Noi abbiamo iniziato a lavorare sui primi bacini di espansione, ma per attuarlo integralmente ci servono 2 miliardi 700 milioni, a fronte dei quali come Regione riusciamo a reperire dai 50 ai 100 milioni l’anno: troppo poco. Lo Stato deve intervenire, il governo deve prendere il toro per le corna, dimostrando coraggio e volontà di finanziare i grandi bacini di laminazione”. Poi c’è anche un problema di burocrazia, “risolvibile dando ai Presidenti di regione pieni poteri in tema di lavori pubblici. Di sicuro, se oggi non riusciamo a fare un intervento di prevenzione rapidamente e la gente muore, per la proprietà transitiva si ha che la burocrazia uccide”.
Due appaiono i settori maggiormente colpiti dai rovesci di questi giorni: le spiagge e l’agricoltura. Solo sul litorale di Bibione, una delle zone balneari più frequentate, si conterebbero almeno due milioni di euro di danni. Colpite anche Jesolo, Cavalino-Treporti e Caorle. Per quanto riguarda i campi, gli allagamenti hanno messo in ginocchio le coltivazioni. Ora sarà necessario procedere alla conta dei danni.
Federica Sterza
Foto www.2.citynews-veneziatoday.stgy.it
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